Per secoli questo capo di abbigliamento è stato esclusivo appannaggio del costume maschile.
Siamo alla corte di RE SOLE, Luigi XIV riunì tutti i cortigiani a Versailles e impose uno stile di vita e di abbigliamento sfarzoso e alla moda, per distinguersi dalla borghesia: fu l’ideale de l’homme de qualité, il gentiluomo.
La supremazia politica ed economica della Francia dettò le regole di stile in tutte le corti d’Europa per oltre un secolo.
Nacque l’habit à la francaise, composto essenzialmente di tre pezzi: un justaucorps – una giacca – un gilet e la culotte, pantaloni al ginocchio molto attillati.
Ai suoi albori, il gilet era molto lungo, presentava spesso delle maniche per proteggere dal freddo, si abbottonava dal basso ed era realizzato in sfarzose sete decorate e broccati. Anche borghesia e popolino lo indossavano. Sotto Luigi XV iniziò a perdere le maniche e con Luigi XVI ad accorciarsi.
La moda dell’Ottocento, invece, fu espressione della borghesia: si passò dalle frivolezze dello stile barocco a un’immagine più austera, semplice, rigorosa, dal taglio lineare e in tessuti più robusti.
Il gilet si accorciò fin sotto la vita, le falde si ridussero fino a sparire e il colletto divenne una fascia rigida.
Per essere eleganti non bisogna farsi notare“, era il motto di Lord Brummel, gentiluomo inglese e il più famoso dei dandy, per il quale il sinonimo di eleganza equivaleva alla semplificazione dello stile.
Nel frac, l’abito reinventato da Brummel, il gilet aveva una scollatura a V o a U, mono o doppio petto, generalmente bianco.
Nel Novecento era ancora parte dell’abito formale ma l’avvento del cinema, della televisione e della fotografia conribuì ad un veloce mutamento del gusto con una conseguente amplificazione delle occasioni d’uso.
Negli anni 20 è il cavallo di battaglia del vestito “antineutrale” dei FUTURISTI, per i quali bisognava introdurre il colore nell’abito maschile.
Tra i più famosi, i gilet futuristi di Giacomo Balla e Depero, zampillanti di colori primari e carnevaleschi, con figure geometriche e arabeschi, o con inserti di stoffe variopinte e nei materiali più eccentrici, come il vetro.
Negli anni 50 i TEDDY BOYS, uno dei primi movimenti giovanili di ribellione, indossano irriverenti gilet in broccato non coordinati, come è nel loro stile di abbigliamento che si ispira ad Edoardo VII.
Alla fine degli anni 60, il gilet entra finalmente nel guardaroba femminile, ed è tutta una sperimentazione.
Anche il cinema ne fa largo uso: la splendida Liza Minnelli, in Cabaret, lo indossa in total-black e con pantaloncino corto, collant, reggicalze e bombetta.
Diane Keaton sfoggia un look maschile indossando pantaloni, gilet e cravatta in Io e Annie di Woody Allen.
Non tutto ciò che è “di moda” è davvero “attuale”.
Paolo Rossi, Che cosa fanno oggi i filosofi?, 1982
Stefano Matina
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Bellissimo post,non sapevo che giacca e gilet fossero nate in Francia.
grazie Lucia 🙂
Bello imparare cose nuove dalla moda….è ciò che apprezzo di più nei blog! Non sapevo minimamente che fosse nato già alla corte di Re Sole perché l’ho sempre attribuito al periodo ottocentesco del “panciotto”.
Grazie dell’ excursus!
Lo stile di Artemide
grazie Donatella 🙂
che titolo meraviglioso!! e tutto descritto nei minimi particolari! grazie per avermi fatto scoprire la storia del gilet 🙂
grazie Maria 🙂
Bellissimo*-*
grazie Roberta 🙂
come sempre rimango affascinata dalla scelta delle foto e dei contenuti sempre piu ricercati per un informazione esatta e corretta sulla storia della moda…affascinante Stefano..è dire poco..un abbraccio e grazie
grazie Liliana, un grande abbraccio a te 🙂
Complimenti Stefano un post molto interessante con una dettagliata descrizione. Splendide foto. Buon fine settimana Daniela.
grazie Daniela 🙂
Io ne ho da poco comprato uno in nero…stupendo
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grazie Elisa 🙂
Quando si dice che non si smette mai di imparare! bellissimo post!
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grazie Gianluca 🙂
Post molto interessante, mi piace sempre imparare qualcosa in più sulla storia di certi capi must!
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grazie Fabrizia 🙂
che meraviglioso racconto!!
ottimo post!!
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grazie 🙂
Che bello leggere le storie degli indumenti che si indossano nel quotidiano e di cui non si conoscono le origini.
Bravo Stefano
grazie Marika 🙂
E’ vero in passato era un capo prettamente maschile, invece ora lo trovo perfetto anche nello stile della Donna: gli da un tocco più grintoso 🙂
♥ NEW POST on Discovering trend: Aperi-Press Donnafashion!
grazie Donatella 🙂
ultimamente entrato di diritto nel guardaroba femminile io adoro quelli di jeans
grazie Mary 🙂
super interessante, titolo super divertente
♡B.
LOVEHANDMADE.ME
grazie Barbara 🙂
Il titolo è fenomenale così come l’articolo 🙂
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grazie 🙂
perfect!!! <3 anche io uso il gilet… ma non conoscevo la storia!!! 😀 ne farò tesoro!!
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grazie 🙂