Gli Uomini preferiscono le BRETELLE

Per poter comprendere appieno il valore delle BRETELLE, come di ogni altro accessorio, bisogna attingere dalla loro storia. Comparvero inizialmente durante la Rivoluzione francese, ed erano usate per tener su i pantaloni lunghi sprovvisti di bottoni.

Le bretelle così come le conosciamo oggi sono state ideate da Albert Thurston nel 1822. Re, principi e primi ministri le acquistavano nella sua boutique a Londra. Formate da due fasce parallele sul davanti, ad X o ad Y dietro, si potevano agganciare ai pantaloni tramite fibbie, morsetti o bottoni.

Le bretelle sono un articolo molto amato in Inghilterra e negli Stati Uniti, ma per ragioni diverse. Gli americani le prediligono per la loro comodità e praticità e forse anche perché sono un po’ nostalgici. Per gli inglesi invece si tratta perlopiù di un attaccamento alla tradizione.

Frank Sinatra

Paul Newman

Gary Cooper

Nell’Europa continentale ad indossare le autentiche bretelle inglesi, quelle che si abbottonano alla cintura dei pantaloni, sono soprattutto dandy anglofili e zelanti commessi di negozi di articoli maschili.

David Bowie

David Bowie

Le bretelle di buona qualità mantengono sempre il pantalone in posizione corretta e, poiché accentuano la linea verticale, sono indicate, come il pantalone a vita alta, per dare slancio alla figura. In origine erano nascoste sotto il panciotto, ma con la graduale scomparsa di quest’ultimo, molti uomini cominciarono a rinunciare anche alle bretelle.

Il tessuto classico per le bretelle è il Box Cloth, una stoffa spessa e quasi felpata che non si allunga. Un suo valido sostituto moderno è rappresentato dalle fibre sintetiche. La varietà di colori e disegni è praticamente illimitata e comprende anche motivi più o meno divertenti.

Come tutto ciò che è haute couture o prêt-à-porter, bisogna osservare con attenzione come le bretelle vengono indossate o interpretate nella vita quotidiana e in quella che è la vera passerella: la strada.

Le bretelle, seppur minuziosamente, riescono ad impreziosire, personalizzare e a rendere unica l’immagine di chiunque le indossi. Durante la seconda metà del XIX secolo, iniziarono a perdere il loro valore pratico, per acquisirne uno esclusivamente estetico.

Nel 2010  Larry King, con 25 anni di Larry King Live alle spalle, annunciò: “È giunta l’ora di appendere le mie bretelle al chiodo”.

Larry King

Dolce&Gabbana e Dsquared2 le hanno proposte in versione skinny e di pelle portate su camicie, t-shirt e canotte. Limi Feu le ha proposte più larghe e attraverso una interessante tasca-passante.

D&G

D&G

Dsquared2

Limi Feu

L’ estrosa Vivienne Westwood richiama le atmosfere English-college: le sue sono in gros-grain, regimental, spesse e con aggancio a bottone. Gessate quelle di Jean-Paul Gaultier. Bi-colour le bretelle di G-star.

Vivienne Westwood

Jean Paul Gaultier

G-star

Sulle passerelle di stilisti più o meno conosciuti, le bretelle non mancano mai. Proposte in forme, colori e tagli molto differenti le une dalle altre.

Junya Watanabe Man

Moschino

G-star

Pierre Cardin

Ho mentito a uomini che avevano la cintura e a uomini che avevano le bretelle, ma non sarò mai così sciocco da mentire a un uomo che porta cintura e bretelle.

Dal film “L’asso nella manica” di Billy Wilder, 1951

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Stefano Matina

Co-fondatore del marchio Etienne Matin, diplomato tecnico abbigliamento e moda con un elevato interesse per l’eleganza maschile contemporanea e nella storia. Per sfatare il luogo comune dell’uomo limitato nel suo guardaroba, nella mia rubrica vi parlerò di tutto ciò che concerne l’abbigliamento formale e non, delle figure più rappresentative che hanno influenzato l’immagine dell’uomo nel tempo.

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