« Lo STILE è l’arte di mischiare, di mettere in valore e di governare esteticamente ciò che uno ama. Per quel che mi riguarda, mi piace associare allo chic dei creatori quel che vado trovando al mercato delle Pulci. Scegliere è la nostra ultima libertà. Indossare gli abiti di certi stilisti è come cambiare vita. Quando qualcuno mi dice: “Yohji, desidero portare i tuoi vestiti“, gli rispondo: “Attento, non fidarti. Non è così semplice” », da un’ intervista a Yohji Yamamoto del 1999.
Dopo la laurea in legge conseguita nel 1966 presso l’Università Kejo, una delle più importanti in Giappone, YOHJI YAMAMOTO prosegue con studi di design della moda alla Bunka Fashion College.
Presenta la sua prima collezione pret-a-porter nel 1977 e debutta a Parigi nel 1981 divenendo, in breve, uno degli stilisti più influenti nella moda. Sin dall’inizio, le sue principali linee di abbigliamento Yohji Yamamoto e Y’s, ottengono un grande successo commerciale, soprattutto a Tokyo, anche se entrambi i marchi sono venduti anche nelle a New York, Parigi ed Anversa.
Nel 1989, il regista WIM WENDERS realizza un documentario sulla vita e la professione di Yamamoto, intitolato APPUNTI di MODA e VIAGGIO. Un elegante esercizio di regia in cui Wenders si interrgoga sulle somiglianze tra il mondo della moda e quello del cinema, entrambi costantemente in bilico tra apparenza e realtà.
Yohji Yamamoto ha uno stile che può essere definito di “moda post-atomica” e i suoi capi sono caratterizzati da numerosi tagli, spesso irregolari e da ampi squarci. E’ dal 1983 che la moda di Yamamoto (insieme a quella di Rei Kawakubo), inizia ad influenzare le passerelle occidentali.
Già dalla metà degli anni ottanta, gli viene assegnato il titolo di “maestro“. Nelle collezioni del 1997 rende omaggio a CHANEL e DIOR, invertendo le proprie tendenze innovative, e recuperando canoni e stilemi della moda tradizionale.
Ad oggi Yamamoto ha avviato diverse collaborazioni con marchi come Adidas (la linea Y-3), Hermès, Mikimoto e Mandarina Duck, che hanno aumentato il bacino di utenza del brand giapponese, permettendogli di aprire nuovi negozi nel mondo.
Ha collaborato con artisti del calibro di Elton John, i Placebo e Takeshi Kitano (per il quale ha realizzato i costumi per i film Brother, Dolls e Zatoichi), Pina Bausch ed Heiner Muller.
Fra i clienti di Yamamoto si possono citare Herbie Hancock, Chris Lowe, Pete Wentz, Steve McQueen e Justin Theroux. Yamamoto ha anche disegnato i costumi di scena per i concerti di Jean Michel Jarre.
“A chi mi domanda la ragione dei miei viaggi, solitamente rispondo che so bene quel che fuggo, ma non quello che cerco”
Michel de Montaigne, Saggi, 1580/95
Stefano Matina
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Che stile: unico!!!
adoro questi appuntamenti con la storia della Moda!!!
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Grazie :):)
non sapevo tutte queste cose! bellissimo articolo!
Grazie del commento 🙂
Mi piace tantissimo, riesce con le sue creazioni ed il suo stile ad uscire fuori dagli schemi! molto bella la storia!
bacii
grazie del commento :):)
Davvero uno stile inconfondibile!
Vinci $100 da spendere su Cichic!!
Ti aspetto su Cosa Mi Metto???
grazie del commento :):)
Non essendo un cultore del marchio non avevo mai approfondito, trovo comunque da sempre Yamamoto un brand rivoluzionario, dallo stile inconfondibile!
GFD by Giorgio Schimmenti
grazie Giorgio 🙂
è un grande visionario, adoro le sue creazioni/opere!!! baci
Mi piace questa contaminazione della moda con altre discipline! Bellissimo pezzo 🙂
http://www.entrophia.it