Tutto ciò che fa parte del passato viene spesso definito “fuori moda” ma, in verità, ancora più spesso, è proprio da quello stesso passato che la Moda attinge. Osservando con attenzione, ci si accorge di come alcune “novità” esistano già da tempo immemore. Si pretende che un capo di abbigliamento ci renda “ à la mode”, ma il processo dovrebbe essere all’ inverso: è la personalità che rende “contemporaneo” un gilet, una camicia, una giacca, etc.
Tra le proposte uomo Autunno/Inverno 2013/2014, si osserva come alcuni stilisti abbiano voluto proporre, o per meglio dire riproporre, qualcosa che proviene nientemeno dal 1674. Parliamo dei bermuda, dei quali si conoscono diverse varianti, molto spesso confuse tra di loro, ognuna con caratteristiche, storie ed utilizzi molto diversi.
I bermuda devono il loro nome, e la loro popolarità, all’omonimo arcipelago britannico, dove è indossato non soltanto come capo casual, ma anche in occasioni più formali. L’ esercito britannico li adottò per gli stanziamenti in zone tropicali e nel deserto, ed attualmente essi sono ancora parte della divisa della Royal Navy.
I bermuda sono stati particolarmente in voga dagli anni Trenta ai Quaranta del Novecento e sono stati usati come divisa in molti college inglesi fin dall’Ottocento.
Particolare variante del bermuda è il pantalone alla zuava: caratterizzato da una particolare linea che lo vede corto e largo, spesso realizzato in tweed o lana, serrato sotto il ginocchio con lacci, bottoni o ganci, veniva indossato dagli inglesi negli anni Venti del Novecento come capo sportivo o da montagna. Prendono il loro nome dagli zuavi, che indossavano una divisa, i cui pantaloni erano ampi e a sbuffo.
Ulteriore variante è il Knickerbockers, che venivano indossati dagli olandesi immigrati a New York sin dal 1674. Tipici dell’abbigliamento maschile a partire dall’Ottocento, diventarono parte integrante della tenuta femminile sportiva intorno al 1890; sono tornati nuovamente di moda tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento.
Phillip Lim ha inserito i bermuda in vari completi della sua collezione FW 2013/14 che ha una forte ispirazione “biker”.
Thom Browne, ispirato dagli Amish, la comunità religiosa che vive soprattutto in Ohio, propone una variante dei Knickerbockers realizzati in tweed, tessuto che lo stilista accosta a lana bouclè, cashemere, cotone e seta .
Andrea Incontri presenta bermuda in lana e tweed, indossati assieme a lunghi calzettoni, che completano l’immagine di un uomo sportivo ma, contemporaneamente, chic.
Moncler gamme Bleu con le sue fantasie scozzesi in blu navy, bianco, rosso, grigio, nero, ha proposto bermuda accostati a giacche a vento e maglioni in cashmere.
Versace ipotizza un uomo che, sotto caldi capispalla, indossa bermuda a vita alta, a fantasia o in colori molto chiari come il bluette ed il grigio.
L’umano, questo strano animale vestito…
Giovanni Soriano, Maldetti. Pensieri in soluzione acida, 2007
Stefano Matina
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Anche oggi ci hai deliziato con la storia dei bermuda.
I pantaloni alla zuava dovrebbero essere quelli della prima foto.
Ciao.
Grazie 🙂
Proposte molto interessanti per gli uomini, grazie e complimenti per la bella scelta che hai fatto!
Grazie 🙂
molto interessante questo post…! Mi piace conoscere la storia degli abiti che hanno fatto la moda degli anni passati e che immancabilmente tornano ai giorni d’oggi!
grazie 🙂
Non male come collezioni!
grazie 🙂
Per l’uomo mi piacciono i bermuda anche se li preferisco per la P/E. Post molto interessante!:)
grazie Lilli 🙂
moda uomo : bella!!
grazie Elisabetta 🙂
Un ritorno al passato che mi piace molto!!
La prima foto è davvero fantastica 🙂
E adoro questi tuoi post: imparo davvero tantissime cose!!!
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grazie Donatella 🙂
post interessante, davvero!
grazie mille 🙂
grazie Alessandra 🙂
Oddio ma non farà freddo di inverno con i bermuda?
Torna presto a trovarmi su Cosa Mi Metto???
Win an amazing pair of earrings!!!
I vestiti di per sè sono delle vere e proprie opere d’arte!
Anche se mi danno molto a cui pensare per il fatto dei bermuda in inverno, quando quest’ultimi invece sono molto primaverili o estivi. Ma questo è il discorso classico che si fa ogni volta, con queste proposte lo stilista vuole abbandonare i canoni classici e i limiti delle stagioni!
Un bacio.
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grazie Roberta 🙂