Quando Emile Zola parlava del “paradiso delle dame”, si riferiva all’istituzione del grande magazzino, il tempio in cui la raffinata dama parigina della metà del XIX secolo si abbandonava al piacere dell’acquisto sfrenato. Un paradiso degli uomini è invece il bravo e vecchio barbiere.
Purtroppo questa specie di barbiere è a rischio di estinzione, se non già del tutto scomparsa. Vi è un’ antica regola secondo la quale il vero gentleman si fa toccare soltanto dalla propria moglie o compagna, dal medico, dal sarto o appunto dal barbiere.
Per generazioni artisti, poeti, filosofi, hanno ostentato la barba come segno di intelligenza, cultura e saggezza. Con l’avvento di Hollywood però, questo particolare dell’ “immagine” dell’ uomo, si è tramutato in fattore complementare nonchè quasi indispensabile dell‘uomo “ideale”.
“Asciutta o umida”: questo è il dilemma che dovettero affrontare gli uomini americani riguardo alla rasatura. Già nel 1934 negli Stati Uniti e in Canada vennero venduti i rasoi elettrici.
Nell’Europa degli anni ’40, venne presentato il primo rasoio elettrico a testina rotante del marchio Philips: il PHILIPSHAVE.
Nel 1966 comparve il primo rasoio a TRE testine. Nel 1969 fu realizzato addirittura un modello per uno speciale rasoio SPAZIALE, completo di mini-aspirapolvere incorporato per raccogliere i peli. L’azienda tedesca BRAUN mise in commercio il suo primo rasoio ELETTRICO nel 1950, undici anni dopo il primo Philipshave.
I sostenitori del metodo tradizionale con sapone da barba e lametta ne apprezzano soprattutto l’accuratezza e l’effetto rinfrescante.
Gli aspetti negativi di questo metodo sono soltanto il pericolo di tagliarsi e il fatto che occorre avere sempre acqua a disposizione. La rasatura asciutta viene spesso preferita perché è possibile realizzarla ovunque vi sia una presa elettrica o una batteria, o ancor più verosimilmente, perché è davvero molto difficile farsi male.
La tradizione opterebbe probabilmente per la rasatura umida, anche se quella asciutta, dopo oltre settant’anni, non può certo essere definita un’alternativa “moderna”.
I BAFFI A TORCIGLIONE vengono segnalati soltanto per ragioni di completezza. Come genere di baffi “seri” sono fuori discussione. Si addicevano solo ad un artista eccentrico come Salvador Dalì. Chi li porta vuole appunto dimostrare di essere stravagante. Anche se di rado un vero eccentrico si accontenta di emulare il segno distintivo di un altro.
David Niven era famoso per i suoi baffetti. Chiunque adotti questa foggia, deve prepararsi a essere paragonato all’elegante attore, almeno nei suoi ruoli più famosi, e dal momento che egli interpretava per lo più il gentleman del genere ufficiale inglese, i suoi baffetti poco si addicono a chi, per esempio, veste con jeans, polo e mocassini sportivi.
La barba piena e curata di Ernest Hemingway è un classico intramontabile. Quasi tutti gli uomini la adottano, prima o poi, ma sono pochi quelli che restano fedeli. E’ comunque una barba molto difficile da tenere in ordine.
I lunghi baffi ribelli si incontrano di rado in un uomo attento allo stile, perché conferiscono un aspetto troppo selvaggio. Occorre come minimo la personalità di un Albert Schweitzer per emanare un’aura amichevole con questo genere di baffi. Le donne in genere non li amano, perché nascondono la bocca e inoltre sono d’impiccio quando ci si bacia.
Prima di incontrare nuovo favore tra i giovani degli anni Novanta, il pizzetto è stato a lungo considerato fuori luogo, espressione di uno stile improponibile. È raro vedere questo tipo di barba sul viso di un gentleman.
La barba di tre giorni ha dovuto attendere a lungo prima di essere accettata, in quanto contraddice in maniera troppo smaccata la convenzione secondo la quale l’unica alternativa a una barba curata è la rasatura perfetta. Pur essendo molto diffusa tra le professioni creative, è difficile immaginarla su un agente di cambio londinese o un alto magistrato. Tuttavia, poiché sfoggiata persino dalle altezze reali, è probabile che prima o poi si affermi anche tra i gentleman.
Oggi, la barba, è diventata un vero e proprio segno distintivo. Sempre più stilisti, infatti, prediligono modelli barbuti per conferire quell’aurea di “nonchalance” al risultato finale nell’immagine dell’uomo che rappresentano. Dandole il giusto peso, cercando di non raggiungere livelli di esasperazione, la barba può davvero essere un particolare complementare per chi, magari, non vuole abbandonare un abbigliamento formale, ma vuole dare quel certo twist grunge al proprio stile.
Lo stereotipo dell’uomo con la barba, poco elegante, scortese, va sempre più svanendo, per lasciare il posto all’uomo che cura la sua immagine. Si parla ovviamente di una cura di se distante da quella del “bambolotto” patinato tanto in voga fino a qualche stagione fa. Bisogna sempre ricordare che : “gli uomini sono uomini“… cerchiamo quindi di evitare di personificare il caro amico di ogni ragazza: Ken.
Scorgo la barba e il mantello, ma non il filosofo.
Aulo Gellio, Notti attiche, II sec.
Stefano Matina
Ultimi post di Stefano Matina (vedi tutti)
- GABRIELE D’ANNUNZIO ovvero l’Arte del Vivere - 15 Marzo 2014
- L’angelo che litigò con Dio: VASLAV NIJINSKY - 8 Marzo 2014
- TATOO or not TATOO - 22 Febbraio 2014
Non ho ancora capito se la barba mi piaccia o no, certo è che adoro il pizzetto!:) Bel post, molto interessante!
Grazie 🙂
Trovo la barba così affascinante…! Ad ogni modo Stefano complimenti, i tuoi post sono sempre così interessanti!!
Grazie 🙂
Ma che post interessante!! Mi è piaciuto tantissimo 😀
Non conoscevo tutte queste curiosità sulla barba, ma è vero che al giorno d’oggi è considerato un “accessorio” di moda.. Così in un periodo si vedono tutti baffi in un determinato modo, in un altro una barba molto folta e così via …
A me piace, purché non sia eccessiva.. Preferisco il pizzetto 😉
NEW POST: Intervista & Outfit with TomassiniBags!
Facebook
Grazie Donatella 🙂
…e per concludere, mi permetto di rinviare tutti i lettori di questo post a gustare uno dei più esilaranti sketch sul tema; Charlie Chaplin che fa il barbiere sulle musiche di Brahms, tratto dal film “Il grande dittatore”..Buon divertimento!!
Grazie Stefano 🙂
Grazie Alessandra 🙂
a me non dispiace questo trend ma con il giusto contesto e le giuste eccezioni 🙂
♡ B.
LOVEHANDMADE.ME
Facebook page
Fashion blogger Group
grazie 🙂