David Robert Jones, in arte DAVID BOWIE è nato a Brixton, Londra, l’ 8 Gennaio del 1947. Formò la sua cultura musicale ascoltando i dischi di Fats Domino e Little Richard e, nel 1958, iniziò a frequentare la Bromley Technical High School, dove coltivò un crescente interesse per il rhythm and blues, lo skiffle e il rock’ n’ roll. Un personaggio eclettico e unico allo stesso tempo, David Bowie è un artista dai molteplici talenti, dallo stile molto personale.
Avviò la sua carriera artistica già dalla metà degli anni Sessanta reinventando, nel tempo, il suo stile e la sua immagine e creando sempre nuovi personaggi. È infatti considerato l’emblema del trasformismo: sono tante le immagini diverse che negli anni ha saputo assumere.
Alla fine del 1964 cantava nei Manish Boys, il gruppo fece un’audizione alla BBC per una serie di concerti allo Star Club di Amburgo. Bowie si assicurò l’ingaggio giurando all’organizzatore tedesco di essere gay: “All’epoca era una cosa piuttosto comune. Si diceva qualsiasi cosa pur di avere successo“. Nel frattempo il cantante aveva adottato definitivamente il nome d’arte David Bowie, per evitare di essere confuso con Davy Jones dei Monkees.
Nel 1967 David Bowie pubblicò il suo primo album: David Bowie. “Quella giacca militare, ne andavo molto fiero… era di sartoria”, ricordava il cantante circa l’abbigliamento che aveva scelto come complemento del suo taglio di capelli da paggetto.
Negli ultimi giorni del suo rapporto professionale con David Bowie, il manager Kenneth Pitt aveva pianificato di contattare un grande artista per disegnare la copertina dell’album The man who sold the world (1970). Bowie chiese al dipartimento artistico della Philips di commissionare a Keith Macmillan un servizio fotografico nel soggiorno di Haddon Hall (castello di origine medievale, residenza del Duca di Rutland).
Il cantante si sistemò su una sedia a sdraio con un vestito di satin crema e blu (un vestito da uomo, precisò in seguito) comprato alla boutique londinese “Mr. Fish”, con una mano che lasciava cadere l’ultima carta di un mazzo sparso per terra e l’altra che giocava con i suoi nuovi fluenti riccioli “post-hippy”. In seguito spiegò che la foto, la più audace rappresentazione dell’ambiguità sessuale che Bowie già perseguiva, intendeva riprodurre lo stile del pittore preraffaellita Dante Gabriele Rossetti.
Per la realizzazione della copertina dell’ album “Hunky Dory” (1971) David Bowie si rivolse al fotografo Brian Ward. “Feci molti esperimenti sulle immagini con Brian in quel periodo”, ricordò in seguito il cantante. Fra le soluzioni vagliate ce n’era una in stile “faraone egizio”, un’idea che Bowie aveva già espresso nella sua intervista a Rolling Stone. Si trattava di un primo piano di un Bowie androgino, sognatore e malinconico perso nel vuoto con i lunghi capelli biondi raccolti tra le mani.
Le foto destinate a comparire su Ziggy Stardust vennero scattate da Brian Ward nel Gennaio del 1972 a Londra. L’aspetto solitario di Bowie sotto l’insegna sporgente e la colorazione da cartone animato della copertina, possono aver avuto le sue radici nel film “L’occhio che uccide”. La tuta da paracadutista che indossa Bowie e che appare blu sulla copertina, è in realtà la stessa tuta verde che verrà indossata nel febbraio 1972 per l’esibizione nel programma televisivo The Old Grey Whistle Test.
ZIGGY STARDUST è un personaggio fortemente ispirato ed influenzato da Iggy Pop: capelli colorati, make up pesante, glitter, sopracciglia rasate, cerone bianco sul viso.
Dopo l’enorme successo di Ziggy Stardust l’ artista pubblicò un album il cui titolo è un gioco di parole: Aladdin Sane (diventa A lad insane, un ragazzo pazzo). Sulla copertina dell’album Bowie si presenta a petto nudo, capelli rossi riccamente cotonati e un fulmine rosso e blu che gli attraversa la parte destra del volto. “Era la mia idea dell’America rock ‘n’ roll; è un po’ Ziggy in America” dice lo stesso Bowie.
L’album PIN UPS, pubblicato nel 1973, raccoglie tutte le canzoni uscite alla fine degli anni Sessanta, emblema del percorso artistico che portò al fenomeno glam: un ironico sguardo sul passato che chiude un lungo capitolo artistico e decreta definitivamente la morte di Ziggy Stardust. In copertina infatti vediamo un Bowie, o meglio Ziggy, con gli occhi sgranati ma pur sempre rivelatori, che si affianca alla modella TWIGGY, all’apice del suo successo.
Nel 1974 Bowie pubblicò l’ album DIAMOND DOGS: la copertina mostrava un inquietante Bowie mezzo cane, dipinto da Guy Peelaert, celebre illustratore belga.
È del 1975 il nono album, YOUNG AMERICANS, che segnò una fase importante nell’evoluzione musicale dell’artista: abbandona quasi del tutto il rock in favore di sonorità più funky e soul dando vita ad una sorta di “R&B bianco”.
Fu sul set del film L’UOMO che cadde sulla TERRA che Bowie iniziò la stesura di una serie di racconti scritti sotto forma di pseudo-biografia intitolata The Return of the Thin White Duke (“Il ritorno del sottile duca bianco”). Il personaggio del “sottile Duca bianco” divenne una sua nuova “incarnazione artistica“, impeccabilmente vestito in eleganti e costosi completi, camicie bianche, pantaloni e panciotto neri. Era un cantante raffinato che si esibiva in performance struggenti di intensità romantica.
Superato lo sconcerto dei vecchi fan abituati al David Bowie “GLAM” del periodo “Ziggy”, il successo del tour fu enorme e ben presto il pubblico iniziò ad inneggiare al “nuovo Bowie Duca Bianco”, elegante, algido, ieratico, caratterizzato fisicamente da una spettrale magrezza e da un pallore diafano.
Fanno parte della “triologia berlinese” gli album LOW (1977), HEROES (1977) e LODGER (1979). La definizione data a questa trilogia non è di natura geografica, ma più probabilmente la città europea è il luogo dove Bowie, lasciatosi alle spalle le trasgressioni del glam-rock, ritrovò nell’arte lo sfogo che i suoi tormenti gli rendevano necessario.
La copertina di SCARY MONSTER (1980) vede David Bowie vestito in stile Pierrot, come appare nel video di Ashes to Ashes. Questo look è frutto della combinazione tra la fotografia di Brian Duffy ed il disegno di Edward Bell.
NEVER LET ME DOWN è l’ album di David Bowie pubblicato nel 1987. È considerato uno degli elementi meno importanti della discografia del Duca Bianco ed è stato tra i più deludenti della sua carriera artistica: “Non sapevo più cosa stessi facendo; inebriato dal successo avevo perso il mio naturale entusiasmo per le cose. Credevo di non avere più niente da dire e pensavo solo a guadagnare il più possibile; temevo di essere vicino alla fine”.
BLACK TIE WHITE NOISE risale al 1993 e fu la prima fatica solista di Bowie degli anni ’90, venuta dopo un esperimento piuttosto deludente con il suo gruppo hard rock, i TIN MACHINE, e dopo essersi risposato nel 1992 con la modella somala IMAN ABDULMAJID.
1. OUTSIDE è il titolo di un album discografico pubblicato nel 1995. La copertina dell’album è costituita da un dipinto ad acrilico opera dello stesso Bowie, intitolato HEAD OF DB.
REALITY, del 2003, mostra in copertina un’elegante caricatura di David Bowie con una giacca, un pantalone nero, una camicia bianca ed una cravatta nera spinta dal vento, il tutto in un mondo piuttosto surreale.
Nel marzo 2013 David Bowie ha pubblicato il suo ultimo album: THE NEXT DAY. L’ immagine di copertina dell’album è una versione riadattata della cover di Heroes del 1977.
La mostra a lui dedicata dal Victoria and Albert Museum di Londra, organizzata in collaborazione con Gucci e nominata DAVID BOWIE IS, è iniziata il 23 marzo 2013 e terminerà l’11 agosto. Per la prima volta in assoluto si sono potuti ammirare abiti, documenti, fotografie e video musicali provenienti dall’archivio personale dell’indimenticabile Ziggy Stardust.
L’eclettico David Bowie è ancora oggi fonte di ispirazione per molti: Jean Paul Gaultier, Balmain e Givenchy per citarne alcuni.
Un innovatore? Non ho assolutamente alcuna idea di quale sia stato il mio contributo alla storia del rock
David Bowie (1990)
Stefano Matina
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Ho una smodata ammirazione per david bowie, in genere non sono una fan ma quest’uomo mi ha conquistata, per mè è un mito!
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grazie Francesca 🙂
Una leggenda della musica.
grazie Lucia 🙂
Bel post 🙂
grazie Les Amis 🙂
uno che ha veramente fatto la storia!
grazie Vanessa 🙂
che tipo! 🙂 complimenti per la ricerca delle foto!! splendide
grazie Claudia 🙂
Un artista che rappresenta di certo un pilastro importante nella storia della musica, certo, ma anche del costume. Incredibile pensare come a distanza di decenni sia ancora fonte di ispirazione per i designer di oggi che non dimenticano mai di inserire un pò della sua stravaganza nelle loro collezioni. Un precursore dei tempi moderni insomma, talmente tanto avanti da esserlo ancora oggi.
Ale Womanlifestyle by Alessandra Casciaro
grazie Alessandra 🙂
Un artista eclettico ed originale, bel post!!!
grazie Lisa 🙂
wow bellissimo post!!!:)baciii
grazie Federica 🙂
Io lo amo!!! è un mito!
grazie Jessica 🙂
david bowie è un idolo 😀
grazie ELisabetta 🙂
bravissimo come sempre,post dettagliatissimo e immagini bellissime 🙂
grazie Lisa 🙂
Complimenti Stefano!!! Il post è davvero stupendo :)))
Grazie clizia :):)
lo adoro!
grazie 🙂