Veni, vidi, vici (letteramente Venni, vidi, vinsi) è la frase con la quale, Giulio Cesare, il 2 agosto del 47 a.C, annunciò la vittoria contro l’esercito di Farnace II. Ma, parlando di BRIONI, la frase prevede un altro finale.
“Come per altri marchi, la cui origine è da ricondurre ad una bottega di sartoria su misura, anche per Brioni bisogna distinguere tra i capi pronti, venduti in tutto il mondo, e quelli prodotti nella sartoria al 79 di via Barberini. Il capo che si ordina nei magazzini di New York, Parigi o Colonia, è prodotto a mano in Abruzzo, ma nasce da un modello di base che è stato modificato. A Roma, la casa offre il servizio di una tradizionale sartoria su misura. Se si è alla ricerca di individualità e vestibilità al massimo grado, si ordinerà in questo negozio il proprio abito. La visita della sede romana è vivamente consigliata.”
Così recitava l’edizione del 1999 de “IL GENTLEMAN- il manuale dell’eleganza maschile” di Bernhard Roetzel.
Oggi purtroppo non è esattamente possibile visitare la sede abruzzese di Penne o di Roma, così come non è certo il made in italy dei capi prodotti negli ultimi anni. Con questo articolo, però, non voglio esprimere il mio dissenso per la vendita dell’azienza. Voglio solo ricordare il motivo per cui un marchio italiano, sito in Abruzzo, è diventato il fiore all’occhiello del nostro paese e della mia regione.
La ditta Brioni venne fondata nel 1945 da NARAZENO FONTICOLI e GAETANO SAVINI. Entrambi venivano dalla realtà lavorativa di Satos, una casa di moda maschile in via del Corso a Roma. Fonticoli era un sarto esperto e lavorava come tagliatore, Savini era il responsabile agli acquisti, vendite e relazioni esterne.
Prima della nascita della Brioni, il monopolio della giacca maschile per eccellenza era della sartoria inglese. Savini e Fonticoli però riuscirono a dare uno scossone a questo status quo fondando uno stile italiano ed autonomo, divenuto un classico come quello anglosassone.
BRIONI è un’isola nel mare Adriatico, molto vicina alla costa dell’ex Iugoslavia. Prima della II guerra mondiale era la meta turistica prediletta dagli europei benestanti. Nazareno Fonticoli e Gaetano Savini scelsero il nome dell’ isola per due motivi: da un lato il termine “Brioni” aveva conservato, anche dopo la guerra, un’aura di esclusività e lusso, dall’altro non suonava affatto inglese, perché lo scopo dichiarato dalla giovane ditta era di creare uno stile nuovo, che si distinguesse in modo netto da quello britannico.
I due fondatori riuscirono ben presto ad affermarsi in Italia come sarti da uomo di straordinario livello, e nel 1951 ebbero il raro privilegio di partecipare alla seconda esposizione di moda a Firenze, una presentazione dell’alta moda italiana. Nel corso dell’edizione successiva, Brioni presentò quaranta modelli ideati per la passerella. I compratori di B. Altman& Co. di New York introdussero Brioni in AMERICA, aprendo alla casa la strada del successo internazionale.
A metà degli anni Cinquanta, il marchio era già presente in ventidue paesi del continente americano ma molti americani attraversavano addirittura l’Atlantico per farsi cucire un abito di Brioni nell’autentica atmosfera italiana.
La richiesta crescente portò alla creazione, nel 1960, di una manifattura a Penne (Abruzzo), la città natale di Nazareno Fonticoli. Il tradizionale processo di lavorazione venne suddiviso tra diversi specialisti che, da quel momento, cominciarono ad occuparsi di una sola attività: il taglio, il sottopunto, le asole, etc. Era, quindi, divenuto possibile creare capi di qualità sartoriale in tempi brevi. Chi invece voleva un ABITO su misura Brioni avrebbe dovuto recarsi al negozio di Roma. Nell’esclusivo atelier al numero 79 di via Barberini, venivano realizzati ogni anno circa cinquemila abiti cuciti a mano.
Il successo internazionale di Brioni cominciò con creazioni in apparenza rivoluzionarie e che, negli anni Cinquanta, portarono il colore nella moda maschile. Negli anni Sessanta e Settanta, i modelli continuavano a distaccarsi dallo stile tradizionale, ma, ciononostante, Brioni continuava ad essere considerato classico se non addirittura conservatore. La fama della casa risiedeva più nella qualità della sua arte, erede di una grande tradizione,che non nelle creazioni d’avanguardia presentate alle sfilate.
Nonostante questi intermezzi alla moda, Brioni divenne simbolo di classicità e tradizione perché, i più audaci modelli degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, venivano realizzati con la stessa precisione manuale degli abiti su misura per la clientela più tradizionale. In definitiva era la qualità ciò che ha assicurato alla Brioni la fama indiscussa al termine della sua fase d’avanguardia.
L’elenco dei clienti di Brioni è lungo e comprende nomi illustri come ad esempio: Gary Cooper, Clark Gable, John Wayne, Henry Fonda, Richard Burton, Peter Sellers, Robert Vagner, Barack Obama, Nelson Mandela,Giorgio Napolitano, Il principe Andrea d’Inghilterra ed il Sultano della Malesia e molti altri ancora. Inoltre, nei film del celebre agente JAMES BOND, gli abiti Brioni sono indossati da Pierce Brosnan e Daniel Craig.
Nel 2009, l’azienda subì un periodo di crisi economica e societaria e, nel 2011, venne acquisita dalla multinazionale francese PPR.
“Il commerico più lucroso sarebbe quello di comprare la gente per quello che vale e di rivenderla per quello che crede di valere”
Vera de Bénardaky de Talleyrand-Périgord, Nuovi pensieri e vecchi ricordi (1912).
Stefano Matina
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i primi abiti hanno il loro fascino! :))
grazie del commento 🙂
Che classe,abiti stupendi.
lo penso anch io , grazie del commento 🙂
Splendide collezioni, grazie di averle condivise con noi e fatte conoscere!
grazie Rosy 🙂
Che classe e che eleganza!
baci
grazie Marta 🙂
Un brand storico che ha rappresenta l’eleganza ed il fascino del made in Italy. Un vero peccato sia stato acquisito dalla multinazionale francese..certi patrimoni dovrebbero rimanere di nostra esclusiva proprietà:)
grazie Lilli 🙂
Classe eterna,! Foto meravigliose
grazie Vittoria 🙂
non conoscevo ne il brand ne la marca 😀 su questo blog imparo sempre tante cose bacini
grazie Elisabetta 🙂
I capi Brioni sono un must senza tempo, hanno ancora quell’allure che li contraddistingue dagli altri.
Peccato per la cessione della fabbrica qui nella nostra regione!
baci
grazie Marika 🙂
Brioni è davvero un marchio storico!
grazie Caterina 🙂
grazie Alessandra 🙂
Scrivete sempre dei post favolosi!