Ha compiuto 78 anni ALAIN DELON, icona di stile e bellezza maschile per antonomasia. Nacque a Sceaux (Francia) l’8 novembre 1935. La sua infanzia fu segnata dalla separazione dei suoi genitori, avvenuta quando aveva solo quattro anni.
Trascorse la sua infanzia passando da un istituto all’altro e, a quattordici anni, lasciò la scuola ed inizò a lavorare nella macelleria del patrigno. Arruolatosi nella marina francese a soli diciassette anni, venne inviato nel sud-est asiatico nel corpo militare francese in Indocina ma, dopo essersi guadagnato quasi un anno di prigionia per indisciplina, venne rimandato a casa.
Tornato a Parigi iniziò a frequentare l’ambiente degli intellettuali e dello spettacolo e a recitare in alcune pièces teatrali, finché la sua singolare bellezza e la sua duttilità nell’affrontare ruoli anche modesti vennero notate da alcuni produttori tra cui Yves Allegret, regista e sceneggiatore francese, che notò quel suo sguardo freddo e cinico, in contrasto con il volto angelico.
Nel 1958 esordì nel film Godot diretto dallo stesso Allegret. Il film ebbe un buon successo e rappresentò per l’attore un ideale trampolino di lancio, proponendo per la prima volta quel personaggio controverso a lui estremamente congeniale.
Fu però un maestro come Luchino Visconti a consentirgli di lasciar affiorare una complessità interpretativa quando lo diresse magistralmente in Rocco e i suoi fratelli (1960), opera in cui lo spirito neorealista si fonde con le cadenze del melodramma. L’attore rese perfettamente l’introversa malinconia del giovane protagonista, un figlio del Meridione, depresso immigrato a Milano, proletario dall’animo ‘viscontianamente‘ nobile, ma destinato per la sua eccessiva mitezza a risultare un perdente.
Ai successi della vita professionale si legarono in maniera inscindibile i clamori di quella privata: una lunga e tormentata storia d’amore con l’attrice Romy Schneider, il discutibile attivismo politico e imprenditoriale, che ebbe un seguito anche giudiziario, il suo coinvolgimento in vari scandali rosa.
Nel 1961 iniziò a lavorare con Michelangelo Antonioni, partecipando a due opere di fondamentale importanza e grande spessore artistico: L’eclisse e Che Gioia Vivere. Nel 1964 tornò a lavorare con Visconti nei panni di Tancredi ne Il Gattopardo.
Nel 1964 lasciò la Schneider, scelta che non gli sarà mai perdonata, e sposò l’attrice Francine Canovas (in arte Nathalie Delon) da cui avrà un figlio. Il matrimonio dei due attori durò poco e terminò nel 1968. Le vicende biografiche finirono per rendere ancora più avventurosa e seducente, agli occhi del pubblico, l’immagine dell’attore, che divenne, sul finire degli anni Sessanta, emblematica dei personaggi amorali e privi di scrupoli protagonisti di certi polizieschi francesi.
Nel capolavoro di Melville, Frank Costello faccia d’angelo (1967) diede una delle migliori interpretazioni della storia del cinema.
Negli anni 70 fu protagonista di film come Borsalino di Jaques Deray, Il senza nome di Melville, La prima notte di quiete di Valerio Zurlini.
Ritrovato un interesse per il cinema d’autore, lavorò con Joseph Losey interpretando ruoli complessi ne L’assassinio di Trotsky (1972) e Mr.Klein (1976). Negli anni ottanta ricevette il premio Cesar in carriera come miglior attore protagonista nel film Notre Histoire di Bertrand Blier.
E’ da annoverare la sua partecipazione nel film Tre uomini da abbattere (1980) che lo vede affiancare la bellissima attrice italiana Dalila Di Lazzaro. Negli anni ’90 Delon lavorò soprattutto per teatro e televisione.
Nel 2005 ricevette un ulteriore riconoscimento, la Legione d’onore per il suo contributo all’arte cinematografica mondiale. Nel 2008 tornò al cinema interpretando con autoironia Giulio Cesare in Asterix alle Olimpiadi.
Nel 2013, ha rilasciato un’intervista per una televisione francese, dove asserisce che “l’omosessualità è contro natura.” Fortunatamente lo scalpore creato da questa grave affermazione è sfumato nell’arco di pochi giorni.
Auguri monsieur Delon!
I capelli di Cesare non sono diventati bianchi, si sono illuminati. Cesare non invecchia, Cesare matura! Ave, me!
Alain Delon nei panni di Cesare, Asterix alle Olimpiadi, 2008
Stefano Matina
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questo post è assolutamente splendido, complimenti per la passione che ci mettete, alain delon poi mi è sempre piaciuto!
grazie 🙂