Laureati HONORIS FASHION: la notte della U.E.D.

Giovedì 25 Luglio 2013: i giovani talenti dell’ UNIVERSITA’ EUROPEA del DESIGN – PESCARA hanno messo in scena il loro sogno di mezza estate sulla passerella all’esterno della sede di Via Fosso Foreste, a Montesilvano (PE). L’università, giunta al suo 33° anno di vita, rappresenta uno spazio formativo professionalizzante non solo nel settore della moda, ma anche nel design d’interni e nella comunicazione pubblicitaria.

L’emozione dei ragazzi, dal primo al terzo anno, filtrava attraverso il backstage e si percepiva dalla prime file. A dare l’inizio è la voce di David Bowie e dei Rolling Stones: è il periodo a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, quello che ha segnato un profondo cambiamento negli usi e costumi della società occidentale.

Photo courtesy of Davide Carson

Sulle note di “Rebel, Rebel” e di “I can’t get no satisfaction”, piccole modelle e modelli hanno indossato bellissime T-SHIRT dipinte a mano, con i simboli degli hippies, del flower-power e del rock psichedelico.

Photo courtesy of Davide Carson

Lo “sfrangiato” ha fatto da comun denominatore: sulla lunga gonna di jeans, sull’orlo del pantalone e sul fondo delle maniche. I sorrisi e la disinvoltura dei giovanissimi modelli  hanno “vestito di nuovo” il ricordo di quelli che sono stati gli anni delle lotte politiche, della guerra in Vietnam e della legge sul divorzio in Italia.

Photo courtesy of Davide Carson

C’è stato un tempo in cui l’uomo ha smesso di usare pelli e pellicce per coprirsi e ha cominciato a trasformare i propri abiti in simboli, elementi di costruzione del desiderio e manifesti di appartenenza. “MODA e MODERNO” provengono dalla stessa radice etimologica, sono termini strettamente connessi benché, un fenomeno definibile come MODA, sia esistito ben prima della cosiddetta età moderna: nel basso Medioevo, intorno al XIII secolo, gli artigiani della stoffa iniziano a tagliare, colorare, montare e smontare. Se vogliono essere notati, questi nuovi abiti devono avere “vezzo e pregio” e, soprattutto, un gusto nuovo. MEDIOEVO/FUTURO è la collezione degli studenti del secondo anno: hanno ipotizzato una donna sopravvissuta, una guerriera rinata, una cyborg.

abito di Simona Signorile; photo: OfP – Office Fashion Photography

Accarezzata dalla leggerezza dello chiffon e  stretta nella rigidità del raso, combatte con spalle appuntite, maniche a scaglie, asimmetrie, materiali insoliti e rouches.

abito di Veronica Colella. Photo courtesy of Davide Carson

abito di Mattia DI Silvestre. Photo courtesy of Davide Carson

abito di Denise Ferroni. Photo courtesy of Davide Carson

Di grande effetto gli abiti “profondo rosso”.

abito di Federica D’Amico; photo: OfP – Office Fashion Photography

Gli studenti del primo anno sognano l’amore di un principe che spezzi l’ incantesimo: il cigno bianco, etereo e innocente, si contrappone al cigno nero, seducente e malvagio. Il termine “CIGNO NERO” è del poeta latino GIOVENALE “rara avis in terris nigroque simillima cygno”. Questa espressione viene utilizzata nelle discussioni filosofiche a partire dal XVI secolo e sta ad indicare un fatto impossibile o perlomeno improbabile.

Abito di Fania Di Girolamo. Photo courtesy of Davide Carson

abito di Roberta Marcucci. Photo courtesy of Davide Carson

Sono ispirati al “Lago dei cigni” secondo Matthew Bourne, i costumi che ha indossato il danzatore Gianluca Lattuchelli, che, sebbene incerto nei tour fouettè, ha contribuito a nobilitare la presentazione della collezione.

Gianluca Lattuchelli; photo: OfP – Office Fashion Photography

E’ l’ eterna lotta tra Bene e Male, uniti e separati da quella linea che divide il Bianco dal Nero, il Buono dal Cattivo. E’ il perpetuo dualismo di opposti che si fondono e si allontanano, si scambiano i ruoli e diventano tutt’uno o il più completo opposto:  l’intreccio di questi due mondi genera paranoie, visioni e ossessioni .

abito di Paola Santoro; Photo courtesy of Davide Carson

Ed è così che l’ago dei cigni fa passare, attraverso la sua cruna, quel filo che ha dato forma ad abiti ricchi di piume, trasparenze,  giochi volumetrici e dettagli anomali.

Abito di Carmen Patanella; photo: OfP – Office Fashion Photography

Come da un incantesimo, generata e non creata, uscita dall’ Uovo del Mondo, una creatura onirica, di nero vestita, ha percorso, ammaliatrice, la passerella .

Abito di Giammarco Fornelli. Photo courtesy od Davide Carson

Un augurio di cuore alle neo-laureate:

GIOIA BUCCELLA, che ha vestito una donna consapevole del fatto che “in natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma; abiti inclusi”

Gioia Buccella

ELEONORA MONTI, che tra sacro e profano, ha fornito una nuova chiave di lettura al Barocco. Molto elegante la tuta della sua collezione.

Eleonora Monti

abito di Eleonora Monti

LEA CISTERNINO, creatrice di un audace bon-ton tutto rosa.

Lea Cisternino

MARTINA PERLETTA, bravissima illustratrice e talentuosa costumista, ha giocato con Bianconiglio, la Regina di Cuori e il Cappellaio Matto identificandosi  in una novella Alice.

Martina Perletta

abito di Martina Perletta

MARISA FLORIO, coraggiosa sognatrice di vortici-fiore.

Marisa Florio

ALESSANDRA DI LUZIO, dotata di una grande sensibilità estetica sapientemente espressa nei suoi abiti-scultura.

Alessandra Di Luzio

YASMINE FRANCESCHINI, ispirata dalla femminilità della Barbie.

Yasmine Franceschini

CLAUDIA FALGIATORE, che ha raccontato, attraverso le sue creazioni, una donna guerriero-chic.

Claudia Falgiatore

ROBERTA DI BENEDETTO, che ha coniugato jersey e geometrie in abiti trasformabili.

Roberta Di Benedetto

GIULIA FOLLIERI, ha descritto creature sopravvissute a catastrofi naturali

Giulia Follieri

CAMILLA MARCHETTI, che ha creato abiti che si “illuminano” di notte.

Camilla Marchetti

LUDOVICA DI ASCANIO, che, con volumi abbondanti e scollature audaci, ha vestito la Sally di “The nightmare before Christmas” di Tim Burton

Ludovica Di Ascanio

Queste 12 ragazze lasciano l’Università Europea del Design  parlandoci di sogni, di donne guerriero, di tempo in divenire e di contrapposizioni.  Presto (mi auguro) saranno chiamate da aziende che chiederanno loro di combattere la difficile battaglia di questo tempo di crisi: è una battaglia  fatta di numeri, di tempi e di logiche proprie, una battaglia che lascia poco spazio al sogno. Giunte al Lunedì mattina della loro vita, auguro a tutte di saper conservare un pò di quel Cappellaio Matto e di quella Sally che le hanno accompagnate in questi tre anni di U.E.D.

“porgi a tutti il tuo orecchio, ma a pochi la tua voce; accogli l’opinione di ognuno ma riserva il tuo giudizio; prezioso il tuo abito quanto la tua borsa può comprarlo, ma non stravagante; ricco, ma non vistoso, perchè l’abbigliamento spesso rivela l’uomo” . William Shakespeare, Amleto.

Un ringraziamento particolare:

• al fotografo Davide Carson: https://www.facebook.com/DavideCarsonsPhotos

• alla OFP, OFFICE FASHION PHOTOGRAPHY: https://www.facebook.com/pages/OfP-OFFICE-FASHION-PHOTOGRAPHY/248401238537770

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Renzo Camplone

Da danzatore classico a uomo prodotto. Appassionato di storia della moda, in particolare di quella anni '50 e delle icone che l’hanno caratterizzata...

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