L’Estetica del vivere: il DANDISMO

Conte Robert de Montesquiou di G. Boldini, 1897. Musée d’Orsay, Parigi

Annoiato, effeminato, eccentrico, démodé, raffinato, trasgressivo, nostalgico. Per descrivere la figura del DANDY, non si è mai lesinato sugli aggettivi.

Yohji Yamamoto, SS 2011

Affidando all’ESTETICA e all’ABBIGLIAMENTO un messaggio sociale e culturale, come facevano i dandy, si corre certamente il rischio di subire numerosi giudizi di merito; si cade, insomma, nella rete di provocazioni abilmente cucita da chi mira a stupire e, nella maggior parte dei casi, ci riesce.

Yohji Yamamoto, SS 2011

Parlare di dandismo significa parlare, almeno in prima battuta, della figura più emblematica di questo movimento, Lord GEORGE BRYAN BRUMMEL.

Yohji Yamamoto, SS 2011

Conosciuto anche come “Beau Brummel”, il bello, fra Settecento ed Ottocento è lui a dettare legge nel mondo della moda con le sue mise sobrie ed elegantissime: frac blu, camicia candida, pantaloni lunghi color crema. Siamo in INGHILTERRA, l’Ottocento incalza e una nuova sensibilità nel vestire e nell’atteggiarsi prende sempre più piede.

Yohji Yamamoto, SS 2011

Lo STILE di Brummel è sobrio, ma profuma nettamente di dandismo per la cura che egli dedica al vestire e per i significati che quell’esteriorità vuole trasmettere, unitamente ad un’abile arte nel conversare e nel comportarsi.

Yohji Yamamoto, SS 2011

La storia del dandismo, pur trovando in Brummel uno straordinario interprete, non si esaurisce con esso e fa sentire il suo fascino anche in Francia. Qui, sul finire del Settecento, con il crollo dell’ordinamento gerarchico, l’ascesa della borghesia e la forte presa dei principi di eguaglianza e democrazia, l’ABITO MASCHILE inizia a divenire scuro e rigoroso.

Yohji Yamamoto, SS 2011

Ad una tendenza verso l’OMOLOGAZIONE nella moda maschile, si aggiunge la forte DIFFERENZIAZIONE fra i generi nel modo di abbigliarsi, con le donne che possono concedersi vezzi e colori sgargianti. Su tale scenario, si va ad inserire l’elegante rivoluzione dei dandy che s’interessano alla moda con sensibilità e fanno del DETTAGLIO – colorato, curato, démodé – il loro punto di forza.

Yohji Yamamoto, SS 2011

Nel modo di abbigliarsi del dandy ritroviamo così la PASSIONE per il guanto o il fazzoletto dai colori accesi, la spasmodica CURA nel creare la piega perfetta per la cravatta, l’ABILITA’ nell’accostare fra loro varie tonalità o gradazioni di colore.

Ann Demeulemeester, SS 2014

I dandy amano anche quella patina che il tempo lascia sugli oggetti e, in opposizione ad un futuro incerto da cui vogliono prendere le distanze, si invaghiscono di tutto quanto è segnatamente démodé.

Ann Demeulemeester, SS 2014

RAFFINATEZZA punteggiata da qualche dettaglio eccentrico, la sensibilità del dandy per la moda finisce ben presto per essere letta come la manifestazione di un’omosessualità che inizia ad uscire dalla clandestinità.

Ann Demeulemeester, SS 2014

È soprattutto con la figura di OSCAR WILDE, nell’Ottocento, che si manifesta un tipo di trasgressione che unisce cura nel vestire e preferenze sessuali.

Ann Demeulemeester, SS 2014

Seppure non vada trascurato questo possibile legame, va anche detto che il dandismo non può essere ridotto ad una esteriorizzazione dell’omosessualità, anche e soprattutto per la storia che si porta dietro.

Ann Demeulemeester, SS 2014

È però vero che vi era nei dandy quella tendenza all’ANDROGINIA che li poneva, in un certo senso, al di sopra delle parti, distanti sia dagli uomini che dalle donne, impegnati con minuziosa precisione nell’arte del vestire e dell’apparire.

Ann Demeulemeester, SS 2014

Al giorno d’oggi i dandy sono tutt’altro che scomparsi. Scrive il saggista Roland Barthes che “la moda ha ucciso il dandy” e se per moda intendiamo l’abito fatto in serie, non possiamo dargli torto.

Ann Demeulemeester, SS 2014

Il dandy, però, è anche l’uomo contemporaneo che può giocare con la moda e trovare in essa sempre quel dettaglio, quel pretesto per distinguersi.

“L’eleganza è quella qualità del comportamento che trasforma la massima qualità dell’essere in apparire”

Jean Paul Sartre

The following two tabs change content below.

• Bio
• Ultimi Post

Stefano Matina

Co-fondatore del marchio Etienne Matin, diplomato tecnico abbigliamento e moda con un elevato interesse per l’eleganza maschile contemporanea e nella storia. Per sfatare il luogo comune dell’uomo limitato nel suo guardaroba, nella mia rubrica vi parlerò di tutto ciò che concerne l’abbigliamento formale e non, delle figure più rappresentative che hanno influenzato l’immagine dell’uomo nel tempo.

Ultimi post di Stefano Matina (vedi tutti)

• GABRIELE D’ANNUNZIO ovvero l’Arte del Vivere - 15 Marzo 2014
• L’angelo che litigò con Dio: VASLAV NIJINSKY - 8 Marzo 2014
• TATOO or not TATOO - 22 Febbraio 2014

Commenti

commenti