“Quando in una stanza entra una donna vestita Balenciaga tutte le altre scompaiono” diceva DIANA VREELAND.
Raccontare chi fosse davvero CRISTOBAL BALENCIAGA non è semplice, perché lui odiava parlare di sé, tanto da rilasciare una sola intervista in tutta la sua vita.
Era talmente discreto che pochi all’epoca conoscevano il suo volto: per alcuni era alto e slanciato, per altri tozzo; alle volte era descritto come un nobile affascinante e charmant, altre come un “popolano” timido e schivo.
Si diceva che avesse pagato i giornalai attorno al suo appartamento per segnalargli quando qualcuno sbirciava dalle finestre di casa sua, e non usciva mai al termine dei suoi défilé, perché a parlare dovevano essere solo i suoi abiti. Addirittura c’era chi sosteneva che non esistesse nemmeno, e che le sue collezioni fossero create da più sarti: leggende metropolitane, ma che indicano quale peso abbia avuto anche nell’immaginario comune.
Maestro del taglio e della precisione, Cristóbal Balenciaga era capace di creare sul corpo umano geometrie morbide ed eleganti. Spagnolo di nascita, riuscì a far apprezzare alla PARIGI degli anni Cinquanta elementi caratteristici del suo paese come il pizzo, il bolero e il contrasto tra rosso e nero. Balenciaga dedicò la sua vita alla creazione di abiti, ma riuscì ad andare oltre i confini della moda, per questo è considerato un vero e proprio artista.
INTUIZIONE e INNOVAZIONE, unite ad una maniacale precisione, sono alla base di tutte le sue creazioni: camicie senza colletto, scollature piatte, abiti a palloncino, a tunica, a sacco e scamiciati.
Nacque il 21 gennaio del 1895 a GETARIA da madre sarta e padre pescatore. Ereditò proprio dalla madre la passione per la sartoria, tanto che a soli vent’anni aprì la prima maison di alta moda a San Sébastian. Il grande successo di quegli anni gli permise le altre due aperture a Madrid e a Barcellona.
Con lo scoppio della guerra civile in Spagna, Balenciaga decise di trasferirsi a PARIGI dove, nel 1937, aprì la sua maison in Avenue George V, al terzo piano di Palazzo Borghese. Couturier ufficiale della casa reale spagnola, apprezzato dall’aristocrazia europea e dalle donne più belle e potenti dell’epoca, Balenciaga realizzò abiti per una ristretta élite di persone in grado di indossare e rendere omaggio alla sua arte.
Le sue creazioni non erano appariscenti o spettacolari, al contrario erano espressione di un’eleganza interiorizzata, raffinata e sobria. Negli anni Cinquanta, Balenciaga si scontrò con la filosofia del celebre stilista CHRISTIAN DIOR. A differenza di quest’ultimo, infatti, il couturier spagnolo necessitava del contatto fisico con l’abito e desiderava conferire libertà al corpo femminile eliminando stecche, imbottiture, corpetti rigidi, discostandosi dunque dalle tecniche sartoriali del XIX secolo.
Conosceva molto bene i tessuti e le loro potenzialità, egli traeva ispirazione dalle stoffe tanto che inventò un tessuto perfetto per creare volumi e adatto per gli abiti da sera: il gazar. COCO CHANEL disse di lui: “Solo Balenciaga è un vero couturier. Solo lui è in grado di tagliare il tessuto, assemblarlo e cucirlo con le sue mani. Gli altri sono semplici disegnatori”.
Nel 1951, in un epoca in cui a determinare la femminilità di una donna era la piccolezza della taglia, egli introdusse il tailleur semi aderente. Nel 1955 creò l’abito a tunica e infine, con l’abito a sacco del 1957, conferì totale libertà al corpo femminile. Era un uomo paziente, onesto, preciso, ossessionato dal raggiungimento della perfezione. Seguiva personalmente ogni tappa della creazione di ogni abito.
Negli anni Sessanta, con le rivolte sociali e l’ingresso sempre crescente delle donne nel mondo del lavoro, cambiarono le esigenze. Proprio in quegli anni si sviluppò il prêt-à-porter: i capi venivano confezionati in taglie predefinite e venduti ai clienti, spesso nei grandi magazzini.
La serialità non rientrava nella concezione di Balenciaga, non trovava onesto rinunciare al diretto contatto con il cliente, non si potevano realizzare quei particolari dettagli che facevano sì che un abito fosse perfetto per un particolare corpo.
Nel 1968 all’apice della fama, prevedendo un inevitabile declino a seguito dei cambiamenti che stavano prendendo forma, preferì ritirarsi dalle scene.
Erano mutati i desideri delle clienti e la strada aveva preso il sopravvento sugli stilisti, ma Cristóbal Balenciaga rimarrà sempre nella storia della moda come simbolo indiscusso di stile ed eleganza, come disse CHRISTIAN DIOR: “Il couturier dei couturier, il maestro di tutti noi”. Il 10 giugno 2011 è stato inaugurato dalla regina Sofia a Getaria, in Spagna, il museo a lui dedicato.
Dal 1997 al 2012 il direttore creativo di Balenciaga è stato NICOLAS GHESQUIERE.
Attualmente il marchio è in mano ad ALEXANDER WANG, e fa parte del gruppo multinazionale francese Kering.
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wow un post come sempre favoloso, tutte le volte mi perdo a leggere i post di questo tipo!!:) bello!:) baciii
Un maestro, uno dei grandi della moda sartoriale internazionale. Geniale ed elegante.
Devo dire che i suoi successori sono riusciti a non cambiare la tradizione e la grande meraviglia del brand.
Stile elegante e raffinato!
Con i vostri post mi fate innamorare di ogni stile, è stupefacente il modo in cui li descrivete. Sopratutto è importante risalire alla loro storia 🙂
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Adoro questi tuoi post, mi fanno scoprire sempre moltissime cose interessanti su personaggi che adoro!
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E’ sempre bello ripercorrere il passato di questi miti..
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Maestro è la parola giusta davvero!
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Io muoio dalla voglia di andare a vedere il museo a lui dedicato, anche se mi ricordo le molte polemiche all’inaugurazione per via dell’esiguo numero di capi esposti. Un maestro dello stile di un’intera epoca, rimpianto da clienti e colleghi, ma denigrato dagli stilisti contemporanei…mi ricordo una vecchissima intervista di Armani in cui spiegava di non capire affatto il suo successo.
Bel post, come sempre! 😉
è uno dei migliori 🙂
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Sicuramente è fra i migliori 🙂 ottimo post e bellissimi abiti 🙂 Un abbraccio, ti aspetto da me http://violettas.altervista.org/
Grazie per questo interessantissimo post!
l’abito del 1961 è stupendo, ovviamente anche le altre proposte non sono da meno
come poteva essere altrimenti con un grande maestro come Balenciaga
Io amo l’essenzialità di Wang, il suo essere così all’avanguardia pur costruendo capi semplici e schematici.
Sono sicura che sarà un ottimo successore.
Sicuramente un uomo enigmatico, tant’è vero che nessuno è certo di come fosse fatto fisicamente!!!
Btw bellissimo post as usual Renzo!!
come vorrei una bag!!! 😀 super colorata come questi abiti!!
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Meraviglioso ed immenso. E’ tipico delle persone grandi essere schivi e riservati 🙂 e sul fatto che quando una donna arrivava vestita in Balenciaga le altre sparivano, beh, ci credo!
Nunzia ♡ ENTROPHIA.IT
E’ uno dei migliori! Ottimo post!
http://lifeiscooldiary.blogspot.it/
Che personaggio affascinante! Me lo immagino chiuso in casa a creare, tra montagne di bozzetti e stoffe! *_* uao!
ps. ho perso il cuore per quel cappottino nero!!!!
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