E’ incredibile la VELOCITA’ con cui negli ultimi decenni si è evoluto il MONDO della CALZATURA.
Malgrado la natura incostante e polimorfa di questo accessorio, alcuni MODELLI CLASSICI del PASSATO sono riusciti a reiventarsi e riproporsi in nuove, attualissime forme.
Strettamente legate all’industria della MODA, le scarpe continuano inoltre a oscillare tra produzione in serie e maestria artigianale.
La breve SELEZIONE di MODELLI contenuta in questo post esplora l’aspetto del DESIGN applicato alla CALZATURA, evidenziando come una scarpa può unire comfort, immagine, moda e tecnologia.
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LE GALOSCE
Per definizione le galosce sono soprascarpe o stivali di gomma che si indossano per proteggere le calzature dalla pioggia e dal fango.
Il termine stesso ne suggerisce l’ ORIGINE ANTICA: si pensa, infatti, che derivi dal latino gallica solea, cioè “scarpa dei Galli”, utilizzato dagli antichi romani per indicare i rozzi stivali con la suola di legno portati dai loro acerrimi nemici.
In realtà, a quanto pare le galosce furono lanciate sul mercato dall’imprenditore americano CHARLES GOODYEAR (1800-60), che aveva scoperto il processo di vulcanizzazione con cui rendere la gomma più solida e resistente in condizioni estreme. Come in ogni altro campo del design, le nuove tecnologie rivoluzionarono anche il mondo delle calzature e della loro produzione.
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LE SPECTATOR
La spectator è un tipo di calzatura molto ricercato che nel tempo ha subito varie modifiche.
La paternità è attribuita al celebre calzolaio JOHN LOBB (1829-95), che nel 1868 fabbricò il primo paio di bicolori per il gioco del cricket.
A garantirle una fama imperitura ci pensò l’affascinante DUCA di WINDSOR, vero esperto nel lancio di nuove mode, indossandone un paio durante una partita di golf.
Negli anni VENTI e TRENTA del Novecento, la bicolore divenne un accessorio poco impegnativo da accompagnare a un completo da giorno, con una linea che ben si adattatava anche ai gusti femminili dell’epoca.
Nell’età del JAZZ fu la calzatura ideale da sfoggiare sulle piste da ballo.
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SALVATORE FERRAGAMO
Salvatore Ferragamo (1898-1960) è stato tra i più grandi e dotati stilisti del XX secolo.
La sua storia è una FAVOLA MODERNA.
Capace di realizzare scarpe già all’età di NOVE anni, a quattordici Salvatore aprì una bottega a casa dei genitori in un piccolo paese in provincia di Avellino, Bonito. Due anni dopo emigrò negli Stati Uniti, dove si guadagnò subito la stima delle grandi dive di Hollywood. Realizzò più di quaranta paia di scarpe per MARYLIN MONROE.
Ferragamo ha fatto del PATCHWORK un tema ricorrente nel suo lavoro.
Nel 1939 creò uno scintillante modello di zeppa per CARMEN MIRANDA. La suola è rivestita di tesserine di vetro dorato, mentre la tomaia è in seta nera e capretto gold.
Anche se Ferragamo non ebbe mai un gran fiuto per gli affari, quando morì nel 1960 nei suoi laboratori 750 ARTIGIANI realizzavano a mano 350 MODELLI al giorno, e ancora oggi questo marchio di lusso continua a mietere successi in tutto il mondo.
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LE INFRADITO
Poco costose da produrre, accessibili e facili da indossare, le INFRADITO si legano al ricordo delle vacanze.
Hanno un pedigree di tutto rispetto che risale addirittura agli ZORI, i sandali giapponesi in paglia di riso. Se sia vero è ancora da stabilire, ma sembra che già negli anni CINQUANTA, in Nuova Zelanda, ne siano apparse versioni di gomma chiamate JANDALS, abbreviazione di japanese sandals.
Le Havaianas sono brasiliane e negli anni SESSANTA erano la soluzione ideale per sfruttare le abbondanti riserve di gomma del paese.
Nel Regno Unito e negli Stati Uniti si usa il nomignolo onomatopeico FLIP- FLOP.
Colorate, flessibili e divertenti, nelle torride giornate estive non si vorrebbe indossare altro.
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LE ROSE REPETTO
La storia delle ballerine Repetto, che abbandonarono il palcoscenico per spopolare sulle strade di tutto il mondo, sembra una favola a lieto fine, come nelle migliori tradizioni.
Tutto ebbe inizio nel 1947, quando la signora ROSE REPETTO realizzò un paio di scarpette per il figlio ROLAND PETIT, famoso ballerino classico e coreografo.
Fu così che Repetto divenne il marchio preferito delle migliori COMPAGNIE di DANZA.
La svolta che le catapultò nel mondo dell‘ALTA MODA avvenne nel 1956, quando una giovanissima BRIGITTE BARDOT chiese a madame Repetto di realizzargliene un paio da indossare sul set di “E Dio creò la donna”, film di Roger Vadim.
L’audace commedia di Vadim riscosse un enorme successo di pubblico, e così anche le scarpe, che subito dopo vennero lanciate sul mercato.
Grazie alle semplici linee affusolate e al tocco romantico da danzatrice, ancora oggi le Repetto sono un ACCESSORIO di CULTO.
Di recente il marchio COMME DES GARCON ha contribuito a rinverdirne la fama.
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I SANDALI BIRKENSTOCK
Nel 2002, l’attrice GWYNETH PALTROW venne fotografata mentre camminava per Londra con un paio di Birkenstock ai piedi.
Ciò che sulle prime sembrò un’evidente CADUTA di STILE in realtà scatenò una vera e propria MANIA.
I Birkenstock esistevano da tempo, inesorabilmente associati a HIPPY, VEGETARIANI e ad ogni genere di persona CONTROCORRENTE.
Le origini del marchio risalgono addirittura al SETTECENTO, ma i sandali così come li conosciamo oggi vennero prodotti nel 1964, quando KARL BIRKENSTOCK ideò il primo sostegno flessibile adatto alla produzione in serie.
Nonostante l’estrema sobrietà e le tanto decantate virtù ortopediche di questa calzatura, è stata la semplicità delle linee a garantirne il successo e a farla entrare tra i CLASSICI del CASUAL.
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SANDALI con TACCO
I SANDALI con TACCO e CINTURINO alla caviglia divennero un modello molto in voga negli anni TRENTA; da allora, stilisti haute-couture e marchi di ampia distribuzione ne hanno proposto innumerevoli versioni.
Il modello che vediamo qui in foto, realizzato in Inghilterra negli anni QUARANTA, è un ottimo esempio di calzatura prodotta in serie con materiali sintetici.
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TACCHI A SPILLO
I primi TACCHI A SPILLO risalgono al SETTECENTO, ma fu solo alla fine degli anni CINQUANTA che lo stilista francese ROGER VIVIER (1907-1998) nè disegnò la versione moderna.
Vivier inserì una sottile barretta d’acciaio all’interno del tacco di legno o plastica. Lo scopo era allungare e assottigliare le gambe e, allo stesso tempo, mettere in evidenza seno e glutei.
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MANOLO BLAHNIK
“Se Dio avesse voluto che indossassimo scarpe basse, non avrebbe creato MANOLO BLAHNIK“ disse una volta scherzando Alexandra Shulman, direttrice di Vogue UK.
Lo status di semidivinità occupato da Blahnik nell’Olimpo della moda contemporanea ha raggiunto l’apice negli ultimi anni, quando le sue scarpe sono diventate le preferite dal personaggio di Carrie Bradshaw nella serie TV Sex and the City.
I segni anticipatori della futura apoteosi si erano intravisti già nei primi anni Settanta , all’epoca della collaborazione con l’eccentrico silista inglese OSSIE CLARK (1942-1996).
Nato nelle CANARIE nel 1942, Manolo Blahnik studò arte a Parigi e verso la fine degli anni Settanta si trasferì a Londra.
I suoi primi tentativi furono stroncati da DIANA VREELAND, direttrice di Vogue USA, che gli consigliò di tentare la sorte in altri campi.
Blahnik decise comunque di aprire un negozio a CHELSEA, il quartiere londinese più alla moda.
La svolta avvenne nel 1972, quando Clark lo invitò a disegnare le scarpe che avrebbero accompagnato la sua prossima collezione.
Lo straordinario impatto visivo gli assicurò il plauso del pubblico e si ritrovò idolatrato come una star. Nel 1974 ebbe il privilegio di diventare il primo uomo sulla copertina di VOGUE UK.
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JIMMY CHOO
Chi avrebbe mai scommesso sull’ascesa vertiginosa del marchio quando, nel 1986, lo stilista di origine malese JIMMY CHOO avviò la sua attività a Hackney, allora un distretto impoverito e poco conosciuto della Londra metropolitana?
La raffinatezza e la meticolosità con cui i suoi modelli venivano realizzati a mano ben presto gli garantirono una grande visibilità, guadagnandosi – episodio senza precedenti – un articolo a quattro colonne su VOGUE UK nel 1988; ma fu solo nel 1996, dopo la collaborazione con Tamara Mellon, caporedattrice della sezione accessori di Vogue, che Jimmy Choo divenne un marchio internazionale.
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VIVIENNE WESTWOOD
Abituata a sovvertire le tradizioni e convinta sostenitrice dell’individualità a discapito del conformismo, VIVIENNE WESTWOOD ha raggiunto la notorietà più e più volte fin dai suoi esordi a metà degli anni SETTANTA.
Non solo i suoi vestiti, ma anche le scarpe e le borse hanno il potere di stupire e deliziare. I PLATEAU in pelle “effetto coccodrillo” sono un ottimo esempio dell’impavida reinterpretazione della storia della moda, da sempre il filo conduttore dei suoi dinamici modelli.
Le calzature che hanno cambiato il mondo sono, ovviamente, molte di più. Sono innumerevoli i modelli che, nella storia, hanno già percorso un lungo cammino non solo in quanto necessari strumenti per camminare, ma soprattutto come indispensabile accessorio di moda e indiscutibile oggetto di seduzione.
“Colui che crede in se stesso vive coi piedi fortemente poggiati sulle nuvole”.
Ennio Flaiano, Taccuino del marziano, 1974
Bibliografia:
Cinquanta scarpe che hanno cambiato il mondo di Design Museum edito da De Agostini
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Questi post sono sempre pieni di notizie curiose e interessanti!
Articolo molto interessante!! Complimenti Renzo 🙂
Le ballerine Repetto sono da sempre le mie preferite, indosso spesso anche le infradito:) Bellissimo post sulle scarpe, ho imparato qualcosina in più!:)
C’è sempre un ritorno della moda quello che viene creato non può morire.
Sono sempre stata appassionata di storia della moda, quindi leggere tutte queste curiosità mi piace tantissimo! Grazie!
Bel post!
Le Rainbow Ferragamo sono MITICHE!!! 🙂
xo,
MiLa
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bellissimo il titolo del post ahahaha!!! io voglio un bel paio di oxford!!! un bacio
se si parla di scarpe, l’interesse è assicurato
♡ B.
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stupende le olo 😀
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splendido approfondimento
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Meticolosa e attenta analisi del mondo delle calzature: complimenti!
Manolo Blanhik e Jimmy Choo sono dasmpre i miei preferiti per le scarpe, comunque il post è interessantissimo!!!
complimenti! davvero un bell’articolo!
Wow bellissimo articolo e che belle scarpe, io amo le prime!!:) baciii
Alcune sembrano davvero delle opere d’arte!! Altre salvano i nostri look 😀
Io personalmente avrei davvero l’imbarazzo della scelta …Posso comprarle tutte??!!
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Post molto interessante, le scarpe rosse sono meravigliose!
<a hrFashion Mommy
MA quante scarpe meraviglioseee! *_*
Once Upon a Time..
Adoro il primo e secondo!
http://www.cultureandtrend.com/
wowowowoowowwww
non poteva esserci risveglio migliore che leggere questo post e perdermi in tutte le foto delle splendide scarpe! come iniziare bene la giornata!
davvero un bell’articolo. complimenti!
Laura Attacchidiclasse
AMO il titolo! ahahahah
Le prime sono in assoluto le mie preferite!
uno stile ormai consolidato e di successo, come dimostrano i dati sulle preferenze….Nulla di nuovo da aggiungere che non sia stato già detto sulla qualità di questi post……:
(ma le infradito sono di uno scomodo……!!!:)