Ne hanno parlato quotidiani, magazine online, blog e riviste cartacee. Lui è un fotografo newyorchese, LELAND BOBBE’, e il suo progetto si chiama HALF-DRAG.
Protagoniste di questi fotoritratti sono una serie di drag-queen, selezionate personalmente da Leland, che hanno posato per il fotografo con il viso truccato solo per metà. Dice Bobbé : “Il risultato visivo è decisamente interessante, sia esteticamente, sia perché porta a riflettere sulla dualità di genere. Sicuramente per l’impatto visivo, queste foto sono comunque uniche e nessuno ha mai visto una persona divisa a metà tra femminilità e mascolinità. In genere o si vede uno o si vede l’altro. Credo che le immagini sfidino i concetti “normali” in merito ai generi e all’identità di genere”.
Drag Queen, Drag King sono ormai terminologie piuttosto diffuse, strappate all’inglese per intendere tutti quegli attori/trici e cantanti, generalmente gay e transgender, che si esibiscono indossando abiti del sesso opposto.
Il termine Drag, infatti, in inglese (in tale contesto naturalmente), sta a significare proprio “portare abiti caratteristici del sesso opposto” ed è utilizzato come verbo ed aggettivo. Delle Drag Queen, la declinazione al maschile come accennato, è la Drag King, una donna cioè che negli spettacoli si traveste da uomo.
Un altro significato che si può attribuire alla parola drag è quello di trascinare, ecco perché spesso si fa derivare il termine Drag Queen dall’espressione Regina dello Strascico (per via dei lunghi vestiti che sono solite indossare).
Prima di passare ad un po’ di storia, è di fondamentale importanza sottolineare l’aspetto spettacolare e ludico delle Drag perché si tende spesso ad assimilarle alle persone transessuali o travestiti. Ebbene, la distinzione va chiarita, anche se non è una convinzione per fortuna, così diffusa: la Drag Queen si traveste da donna solo ed esclusivamente per fini di spettacolo ed intrattenimento.
Molto diverso è il discorso transessuale o del travestitismo, ma questa è un’altra faccenda. Detto ciò, mettiamo un po’ d’ordine sulla storia e la nascita del fenomeno.
Il termine travestitismo è stato coniato nel primo decennio del ’900 ed ha ottenuto una consapevolezza collettiva, inserita nel contesto omosessuale, solo a seguito della rivolta di Stonewall del 1969 avvenuta a New York. Sino ad allora, quello che oggi chiamiamo travestitismo, era definita una vera e propria devianza. Basti pensare che la “devianza vestimentaria” nel Medioevo era addirittura regolamentata da leggi suntuarie (speciali leggi che regolavano l’abbigliamento dei cittadini) rimaste in vigore in Europa sino al XVII secolo.
A seguire, tantissimi furono gli esempi culturali di travestitismo nelle varie epoche, anche se la realizzazione del travestimento era spesso sostenuta da un sentimento di repressione che lentamente iniziava a destarsi.
Il concetto di Drag Queen e Drag King è dunque molto lontano da quest’ottica, ecco perché diventa fondamentale quanto detto prima: le drag fungono solo all’ interno di un contesto ben preciso, lo spettacolo.
Non si possono non citare le tantissime manifestazioni che vengono ogni anno organizzate e che sono occasione per vedere all’opera questi fantastici creatori/creatrici di show.
In Italia, ad esempio, è operativo il concorso Miss Drag Queen Italia che si svolge a Torre del Lago in Versilia presso l’ormai famosissimo locale Mamamia. Il concorso è molto ambito per le drag di tutta Italia che si sfidano per ottenere la corona di Drag Queen più bella e simpatica attraverso sfilate ed esibizioni.
Il mondo Queen è anche stato affrontato dal cinema, tra i film di punta e che vi consigliamo di vedere in proposito ci sono:
Priscilla, la regina del deserto (Australia 1994),
A Wong Foo, grazie di tutto! (USA 1995)
Hedwig – La diva con qualcosa in più (USA 2001)
Kinky Boots (Gran Bretagna, 2005)
“Dopo tutto c’è soltanto una razza: l’umanità”
George Moore, The Bending of the Bough, 1900
Ultimi post di Renzo Camplone (vedi tutti)
- Donne alla moda, donne controcorrente, ovvero “le nuove emancipate” - 20 Settembre 2014
- Lezioni americane - 18 Agosto 2014
- Ora scegli - 17 Agosto 2014
Queste sono stupende e molto originali . La trasformazione realizzata con il trucco è davvero impressionante , complimenti all’autore. Buona giornata Daniela.
che flash vedere il viso a meta’.. oltre alla bellezza estetica del trucco e’ molto significante questo progetto, proprio per la doppia natura delle drag…!Giulia
http://www.thefashionmamas.com
wow che bel post!!:) baciii
Le foto sono bellissime ed il progetto è davvero interessante. questo articolo ha colpito davvero molto il mio interesse!
MyBeautyBox giveaway!!
Follow me on Cosa Mi Metto???
questi scatti sono meravigliosi! riescono a tirare fuori la vera essenza…complimenti al fotografo!:)
sono foto spettacolari!
Nameless Fashion Blog
Nameless Fashion Blog Facebook page
Impressionante queste trasformazione!
Cultureandtrend Blog
CultureandTrend Facebook
Io lo trovo interessantissimo, e poi ti dirò, è un mondo che mi piace, eccentrico, colorato, vivo… purtroppo spesso associato ad aggettivi poco carini, ma credimi, conosco due ragazzi che durante le loro performance in veste di Drag queens sono veramente eccezionali!
GFD by Giorgio Schimmenti
Bellissimo , cioè come cambia il viso con il trucco , e spettacolare !
che immagini spettacolari!
Bellissime foto
Come sempre Renzo,i tuoi post sono interessantissimi,ben dettagliati e di grande impatto.
Il mondo delle drag queen mi affascina moltissimo!
bacione Lisa:)
Sicuramente dal grande impatto… i make-up sono fantastici!
http://www.rougeandchocolate.com
wow che look strepitosi
♡B.
LOVEHANDMADE.ME
Qui ciò che colpisce inevitabilmente è l’incredibile trasformazione che si può attuare su un corpo, o un viso; la doviziosissima ricerca iconografica ne è la prova; ma ciò che immagino possa o voglia essere l’obiettivo di questo articolo è il voler alleggerire l’argomento, far uscire la realtà delle drag queen dal clima un po’ lugubre, nebuloso, pruriginoso e, soprattutto, morboso, che le circonda….