Pitagora, Aristotele e Plinio nelle RUGHE e nei segni del viso leggevano il temperamento delle persone. Il filosofo Gerolamo Cardano, nel ‘500, ha messo a punto una disciplina capace di decifrare il carattere e la personalità di un individuo dalle sue rughe.
Le DONNE CONTEMPORANEE, tra le più affascinanti, fiere dei propri segni dell’invecchiamento, sostengono che dietro ogni RUGA c’è un’emozione, un ricordo, un pezzo di vita. Se hanno mosso molto il viso e gli occhi significa che si sono stupite un milione di volte e che hanno riso fino alle lacrime.
Dimmi che rughe hai e ti dirò chi sei. È possibile delineare il carattere di una persona semplicemente osservando rughe, grinze, corrucciamenti e imperfezioni del viso? Sembrerebbe proprio di sì, perché, per chi sa LEGGERE LA PELLE, l’organo più esteso del corpo umano, filtro tra il mondo esterno e interno, vi riconosce vizi, abitudini, stili di vita.
Temute soprattutto dall’universo femminile, le rughe sono anche sinonimo di VITA VISSUTA.
“Le verticali, sulla fronte, intorno agli occhi e alla bocca, dipendono da espressioni negative, come il corrucciamento o la collera – spiega Dario Tartaglini, medico estetico di Milano – al contrario, le zampe di gallina, che hanno un andamento orizzontale, sono correlate alla gioia, alla risata, allo stupore e spesso caratterizzano il viso in modo gradevole“.
Se quindi le rughe non si possono prevenire, si possono almeno scegliere: meglio SORRIDERE, per delle bonarie strisce orizzontali, piuttosto che arrabbiarsi o, forse peggio, dare spazio alle rughe che segnano verticalmente il contorno bocca degli accaniti FUMATORI.
Il rapporto tra EPIDERMIDE e SFERA EMOTIVA è davvero inscindibile.
Ad analizzarne le connessioni anche la psicologa ANNA ZANARDI che nei suoi studi ha dimostrato come la pelle sia la pergamena non solo del nostro PASSATO ma anche del nostro PRESENTE.
Un’epidermide spenta è tipica di persone apatiche che stanno vivendo una fase di delusione, chi soffre di arrossamenti di solito ha un temperamento molto sensibile, mentre chi ha la cute secca e disidratata prima dei 40 anni potrebbe aver in qualche modo rinunciato alla propria parte femminile e seduttiva.
Chi infine dimostra una scarsa cura della propria pelle denota un atteggiamento negativo verso se stesso; al contrario chi manifesta un’attenzione maniacale e un’ossessione per la pulizia personale, può avere problemi di insicurezza o di vergogna per qualcosa che ha è commesso.
“Come se si sentissero sporche e, lavandosi continuamente, cercassero di espiare le proprie colpe” dice Umberto Borellini, psicologo all’Università Tor Vergata di Roma.
Dalla pelle insomma non si scappa: come in un LIBRO APERTO vi potremo domani leggere tutto quel che siamo stati e abbiamo fatto ieri e faremo oggi.
Abitudini a sorridere o tendenze colleriche verranno indelebilmente registrate sulla nostra fronte, attorno ai nostri occhi e ai margini delle nostre labbra.
Ultimi post di Renzo Camplone (vedi tutti)
- Donne alla moda, donne controcorrente, ovvero “le nuove emancipate” - 20 Settembre 2014
- Lezioni americane - 18 Agosto 2014
- Ora scegli - 17 Agosto 2014
E’ letteralmente il caso di dire: alla faccia dei patiti e delle patite del lifting, anziani, maturi, e, peggio che mai, giovani!!…..