ANATOMIA di un MITO: la KELLY bag

È una delle borse più FAMOSE e DESIDERATE di tutti i tempi, una delle poche a poter essere chiamate per nome.

La KELLY, borsa culto di Hermès – storica maison del lusso e dell’eleganza parigina – ha una personalissima storia alle sue spalle che ne enfatizza l’unicità.

Disegnata da ROBERT DUMAS negli anni ’30, inizialmente era chiamata “sac à courroie pour dames”.

Nata dall’ ispirazione delle borse da sella e ridotta di volume per farne un’elegante borsa da passeggio, ottenne subito grande successo. Per la sua consacrazione bisognerà attendere il 1956: GRACE KELLY fu immortalata sulla rivista LIFE mentre, indaffarata nell’evitare i paparazzi, stringeva al braccio il prezioso accessorio.

Leggenda vuole che, dietro la borsa, Grace Kelly cercasse di nascondere la rotondità della sua gravidanza non ancora resa pubblica. Chi se non lei, la ragazza dai guanti bianchi di Philadelphia,  poté rappresentare l’eleganza delle linee, l’eterna qualità della pelle e dei dettagli in argento. Le foto in bianco e nero della principessa fecero il giro del mondo e da quel momento quella borsa divenne la Kelly di Hermès, ormai candidata a simbolo regale.  

Mitologiche le LISTE D’ATTESA per averla o, almeno, per provare ad averla.

Esclusiva e costosissima, vanta versioni EXTRA-LUSSO. Oltre alla sua conosciuta forma trapezoidale, il suo fondo rigido, il battente, l’impugnatura arcuata e scolpita, ci sono dei particolari essenziali, dei dettagli “cult”  che firmano l’originalità della Kelly: le cinghie che s’incrociano sul rocchetto, il lucchetto e la campanella che protegge la chiave.

Dalla lavorazione della pelle fino ad arrivare alla borsa finita, ci sono quasi 200 manipolazioni tutte codificate e identificate.

Ogni borsa è realizzata da un solo artigiano che impiega una VENTINA di ORE per cucire e assemblare i 36 pezzi di cuoio che compongono la Kelly, prima di apporre la firma della maison Hermès.

Oggi è proposta in 7 misure che vanno dalla mini alla maxi, declinata in infiniti materiali di altissimo livello (dal coccodrillo allo struzzo, dal vitello alla lucertola) e in diverse varianti di colore. I PREZZI e le lunghe liste attesa nelle boutique Hermès contribuiscono ad accrescere il mito di una borsa entrata di diritto nella hit delle bag più ambite. 

Questa storia di lusso inizia nel 1837 a Parigi, al numero 55 dell’elegante Rue Basse-du-Rempart (oggi assorbita nel Boulevard des Capucines) dove Thierry Hermès apre una manifattura di finimenti per cavalli. La qualità è eccelsa e già all’ ESPOSIZIONE UNIVERSALE del 1867 Hermès vince la medaglia d’argento.

Dallo sport agli accessori di moda il passo è stato breve e in pochi decenni il suo nome conquista l’aristocrazia europea e la rampante borghesia francese. L’ ESCLUSIVITA’ diventa una caratteristica imprescindibile della griffe.

A fare da filo conduttore, nel corso di ben due secoli, è uno stile senza tempo racchiuso in uno scrigno del buon gusto, della sapienza artigianale e della ricerca del dettaglio.

La Kelly di Hermès nasce con “qualcosa” in più, qualcosa di unico che dal rango di semplice borsa la eleva a quello di CULTO.

Ha segnato il costume di un’epoca entrando nell’ IMMAGINARIO COLLETTIVO.

La Kelly mostra come una borsa possa rappresentare il ritratto di una donna e l’autoritratto di chi l’ha creata, la sintesi della femminilità prima di diventare SINONIMO del LUSSO.

“Ci sono bellissime storie d’amore nel fondo delle borse, tra i pacchetti di sigarette e le chiavi; per questo a volte si fa fatica a trovarle, semplicemente perché tentano di nascondersi per poter rimanere lì”

Fabio Volo, Un posto nel mondo, 2006

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Renzo Camplone

Da danzatore classico a uomo prodotto. Appassionato di storia della moda, in particolare di quella anni '50 e delle icone che l’hanno caratterizzata...

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