Qual è il valore di un capo? Abito, giacca, pantalone o capospalla che sia?
Bè oggi dipende, ci sono dei capi che puoi acquistare a pochi euro e capi che ne costano centinaia,
ma la qualità è rapportata al prezzo?
La risposta è: non sempre.
Le grandi aziende che producono capi d’abbigliamento low-cost,
nella quasi totalità dei casi commissionano strutture nei paesi poveri del mondo,
pagando pochi spicci persone che hanno un bassissimo valore riconosciuto del proprio lavoro.
Al giorno d’oggi il made in Italy “vero” è diventato una perla rara,
l’esigenza di essere concorrenziali sul prezzo ha portato tanti brand a produrre all’estero
dimenticando la competenza e la professionalità delle maestranze italiane.
Il fatto preoccupante è che anche le grandi case di alta moda e prèt-a-porter
si stiano trasferendo pian piano all’estero per risparmiare sulla manodopera,
eh si, quelle che: un capo che paghi centinaia e anche migliaia di euro,
magari è stato realizzato con qualche dollaro.
Per realizzare un modello ci sono tante fasi, ve le riassumo brevemente: creativa/prodotto/modellistica/confezione campioni/vendita/produzione,
se l’azienda è più grande e più attenta agli standard qualitativi ci sono ancora
degli altri step da aggiungere; quindi il prezzo di un capo giustifica tutto questo.
Quello che non condivido, personalmente, è che alcuni tra i nostri “signori della moda”
si rivolgano altrove per risparmiare facendoci pagare i capi a prezzi spropositati.
Concludo, guardate il capo prima di acquistarlo, toccatelo, ricercate la qualità,
non è detto che costi sempre cara, molti designer producono ancora in Italia
e vendono a prezzi equi!
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