“Il mio lavoro come fotografo ritrattista è quello di sedurre, divertire e intrattenere.”
È così che Helmut Newton, uno dei più importanti fotografi del ‘900 famoso per avere collaborato con nomi importanti come Chanel, Gianni Versace, Blumarine, Yves Saint Laurent, Borbonese e Dolce & Gabbana, descrive i suoi scatti, opere spesso contraddittorie, amate e odiate per aver dato una nuova veste alla fotografia di moda.
Nell’editoriale realizzato per il numero di gennaio del 1993 di Vanity Fair dal titolo “She, Claudia” lo ritroviamo a immortalare una Claudia Schiffer all’apice della sua carriera come top model.
“Nelle mie foto non c’è emozione. È tutto molto freddo, volutamente freddo.” Ogni sfumatura di colore, ogni contrasto di luci e ombre scelto da Newton creano un’atmosfera in cui la bellezza della Schiffer si riveste di una gelida sensualità: gli abiti stretti, provocanti, il gioco di trasparenze, le labbra sanguigne trasformano una Schiffer di appena 22 anni in una donna in grado di lasciare con il fiato sospeso chiunque si perde nel suo sguardo distaccato, una donna consapevole del mistero che il suo fascino esercita.
Con i suoi scatti di moda Newton non realizzò semplici fotografie: egli propose un modello di femminilità, una nuova consapevolezza dell’essere donna in cui rispecchiarsi e riscoprire la propria bellezza.
“Venga tu dall’inferno o dal cielo, che importa […] se il tuo piede, il tuo sguardo, il tuo riso la porta m’aprono a un Infinito che amo e non conosco?” (Charles Baudelaire, Inno alla bellezza)
Vanity Fair, Gennaio 1993
Photo: Helmut Newton
Model: Claudia Schiffer
Stylist: Marina Schiano
Hair: Bruno Weppe
Makeup: Susan Sterling
Photo Credit: Pinterest