Questo Mercoledi torno su Pescara loves fashion in una veste
abbastanza nuova per voi, quella di “Atleta“.
Capisco che forse non ci crederete, non essendo otticamente una figura sportiva,
ma le Domeniche di Marzo sono proprio perfette per cominciare a dare
una sistemata al nostro fisico in vista dell’estate.
Proprio questo week-end dopo la palestra, grazie alla temperatura
leggermente piu calda, ho decisomdi continuare gli esercizi all’aria aperta.
E’ stata una scelta azzeccatissima, ho respirato un pò d’aria diversa
ed è stato divertente creare degli outfit appositamente per una corsetta in città!
E voi, come vi sistemate quando fate attività fisica?
Indossate distrattamente tutto ciò che trovate comodo o siete attenti anche negli abbinamenti?
Vostro Cri
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Troppo chic il secondo outfit anche durante l’allenamento!!!
Alla ricerca di qualcosa di “casualmente” interessante da leggere, capito altrettanto casualmente su questo blog.
Premettendo che spulciando di qua e di la, trovo il tutto abbastanza interessante, non fosse altro che per campanilismo abruzzese; vi segnalo una piccola nota stonata:
il primo articolo in cui mi imbatto (da qui la scelta di scrivere direttamente commentando lo stesso).
Sono dell’idea che scrivere qualcosa all’interno di un blog, ancora di più se di questo tipo, debba sempre partire da un concetto di base, da un’idea, dalla voglia di comunicare o condividere esperienza e/o conoscenza, senza dimenticare la basilare padronanza della costruzione del periodo e della grammatica italiana (cit “non essendo otticamente una figura sportiva”)
Oltre all’opinabile accostamento tra la tipologia di outfit proposto e il concetto di “atleta”/piacere di fare sport all’aria aperta, che si avvicina più allo struscio nella piazzetta di San Benedetto del Tronto, piuttosto che ad un’esterna a caso di Uomini e Donne, come se nn bastasse, c’è un “già visto” di fondo, che lascia sbalorditi: bandiere americane e scarpe con borchie in primis; il tutto incorniciato da un autoreferenzialismo senza fondamento e poco utile al fine per cui è stato scritto il tutto…sempre che ci fosse stato un fine…diciamo che sa più di post pubblicato sul proprio diario di Facebook…
Detto ciò e scusandomi per la schiettezza a cui, mio malgrado, sono per natura portato, con molta modestia, consiglierei all’autore di “leggersi un po’ attorno” prendendo spunti da altri blog a tematica simile, pensando a cosa si vuol dire o far vedere, puntando a suscitate l’interesse, “la domanda”, “la conseguenza” in chi legge, oltre che i complimenti dei propri amici e conoscenti.
Nella speranza di non essere stato percepito come assolutamente disfattista ma almeno vagamente costruttivo
ti faccio e vi faccio un grandissimo imbocca al lupo per un ottima riuscita,
W l’Abruzzo