Pitti 84 un’ edizione speciale, che mi ha fatto vivere un paio di giorni all’insegna della creatività, travolta dal colore, dalle nuove proposte e dalla bellissima Firenze (città che mi sono ampiamente goduta oltre la fiera).
Il Pitti immagine uomo è una fiera di settore che da sempre si è contraddistinta per organizzazione e serietà.
All’84simo anno l’edizione ha avuto il tema Wroom Pitti Wroom, in 2 parole: la celebrazione della moto vista come passione e senso di libertà, il tutto richiamato dagli allestimenti posti lungo il percorso: strade disseminate da motociclette, distributori di benzina e selle disposte a sculture.
All’interno della fiera c’era letteralmente da perdersi, vista la quantità di padiglioni e di aziende che esponevano, tanti i brand storici, ma anche diverse novità.
La manifestazione organizzata, come sempre, in varie aree, divise per i vari generi, offriva tanto,
io ho dato un’occhiata veloce al classico e mi sono proiettata sugli stand più cciovani!
Sono stata maggiormente attratta dalle aziende che proponevano collezioni colorate, stampe all over,
forti combinazioni cromatiche, insomma collezioni un po’ cariche, nel senso buono del termine.
4o weft, due di picche, sunday 21, savio barbato, colors of california, hamaki-ho, blomor, rsvp, penrose london,
sono alcuni tra i brand che mi hanno colpita maggiormente, per innovazione nella modellistica e nei materiali.
Oltre ai brand sopracitati, sono stata orgogliosa di vedere esposti i prodotti delle aziende Abruzzesi,
che si sono distinte per novità e particolarità del prodotto (vi racconterò i loro stand nel prossimo post).
Se da un lato il Pitti è un evento all’insegna della moda e delle nuove tendenze, bisogna pur sempre ricordare che il Pitti è una manifestazione di settore, che serve a presentare le aziende ai visitatori che potrebbero acquistare o consigliare il brand,
quindi a scopo professionale. Ecco perchè, poco mi spiego tutto questo circo durante questo tipo di manifestazioni.
La moda nasce dalla creatività, dalla semplicità di un’ arte manuale e dall’artigianato. Cosa c’entrano tutte le pose, gli scatti fotografici, l’esagerazione e la ridondanza dello stile? In alcuni casi, fatta in modo sterile, fine a se stessa.
In tutto questo tripudio di occhiali a specchio, giacche e cravatte e aragoste di peluche poste sul capo;
una delle cose sicuramente più sconcertanti che mi sia capitata di vedere in generale, l’ho vista proprio al Pitti,
un ragazzino probabilmente dodicenne accompagnato dai genitori, “agghindato” in tema con il padre, quindi: una bella camicia abbottonata fino al collo e un papillon che a 40° gradi ci sta sempre bene, esponeva fiero sulle braccia tatuaggi (veri) di draghi e di soggetti come cuori e spade.
Questo ragazzino biondo, bello e col viso da demonietto, aveva già impresso, sulle sue braccia a dodici anni,
il suo status (o quello dei genitori) simbolo di questa moda circense nata dall’esigenza di apparire.
Tutto ciò mi ha fatto riflettere, cos’è questa spasmodica voglia di essere notati, di farsi fotografare dallo street styler di turno,
che ci porta addirittura a “inquinare” i nostri figli?
La mia, non vuole essere una considerazione da “moralista”, si limita ad essere più una riflessione da madre, che da addetta ai lavori.
Si starà un tantino esagerando nel patinato mondo della moda?
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anche io sono abruzzese e sono felice che anche la nostra regione sta facendo passi avanti nel campo della moda! 🙂 Sono curiosa di leggere il prossimo post !
http://heel12.wordpress.com/2013/06/28/manymal-t-shirt/
Ciao Ilenia, mi piace la riflessione che hai fatto e sono d’accordo con te. Si tende ad esagerare ed a confondere il vero senso della moda con gli eccentrici looks di street style, che per quanto belli possano apparire ben poco hanno a che fare con l’arte dell’artigianato. Un bacio cara!:*
Assolutamente d’accordo con te Ile, ormai non si va più per apprezzare le novità, quanto piu per apparire, per sfoggiare super costosissime bag o outfit.
Poi questa storia del bimbo è da shock!!! ma scherziamo forse???
mah!
baci
Purtroppo molta gente partecipa solo per farsi notare/fotografare… Pitti credo sia la fiera per eccellenza del menswear per certi aspetti la trovo migliore anche della MFW, l’unico difetto (o pregio?) che ha è il fatto che non si possa acquistare nulla, ogni edizione torno a casa con gli occhi pieni di nuovi capi e accessori che vorrei!
Xoxo
G.
http://georgefashiondreamworld.blogspot.it/
In certi momenti sembrava di essere in California. Lo confesso, io sono spesso più attratta dagli allestimenti che dai i capi, dev’essere per via del mio lavoro 🙂
Il lavoro non mi ha permesso di esserci, peccato 🙁
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è stata una bella esperienza anche per me, certo come ogni evento ha le sue contraddizioni ed ostentazioni :/
♡ B.
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